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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 08:03.
Una presunta minaccia di dossieraggio ai danni della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. L'hanno ipotizzata alla procura di Napoli i pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli nei confronti di Alessandro Sallusti e Nicola Porro, direttore e vicedirettore del Giornale. Il motivo del reato, secondo i pm, sarebbe la posizione critica assunta dalla Marcegaglia sul governo in un'intervista al Corriere della sera del 15 settembre. Ieri sono scattate la perquisizione nelle abitazioni dei due giornalisti e nelle sedi di Roma e di Milano del quotidiano, per verificare la presenza di possibili dossier. (La direzione del quotidiano milanese ha annunciato venerdì in tarda mattinata la pubblicazione di quattro pagine sabato 9 ottobre, ndr).
Nel corso delle indagini, i pm intercettano le telefonate di Porro con Rinaldo Arpisella, responsabile dei rapporti con la stampa di Confindustria. «Ciao Rinaldo, domani super pezzo giudiziario sugli affari della family Marcegaglia» è un sms inviato da Porro ad Arpisella il giorno dopo l'intervista al Corriere. Nel decreto di perquisizione, gli inquirenti ipotizzano che il Giornale minacci una campagna stampa simile a quella condotta contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Anche perché in una telefonata del 16 settembre, secondo la trascrizione, Porro dice: «Spostati i segugi da Montecarlo a Mantova» (quest'ultima la città natale del presidente di Confindustria, ndr); e poi «...adesso ci divertiamo, per venti giorni romperemo il cazzo alla Marcegaglia come pochi al mondo!».
Secondo i pm non si tratta di uno scherzo. L'inchiesta principale, svolta dai carabinieri del Noe (nucleo operativo ecologico), riguarda uno smaltimento illecito di rifiuti in cui sono coinvolti importanti gruppi industriali. C'è agli atti un'altra telefonata, del 22 settembre, tra Porro e Arpisella, in cui il giornalista afferma: «Dobbiamo trovare un accordo perché se no non si finisce più qui...». I pm documentano i contatti di Arpisella per innescare un intervento sul Giornale di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e componente del direttivo di Confindustria.
La stessa Emma Marcegaglia, sentita da Woodcock e Piscitelli il 5 ottobre, dichiara: «Ho sicuramente percepito l'avvertimento come un rischio reale e concreto per la mia persona e per la mia immagine, tanto reale e concreto che effettivamente ci mettemmo, anzi mi misi personalmente, in contatto con Confalonieri». E rileva: «Non mi era mai capitato che un quotidiano ovvero qualsivoglia altro giornale tentasse di coartare la mia volontà».