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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 15:45.
Lo si potrebbe definire il patto di "San Teodoro" giocando sul nome del ristorante romano in cui è stato siglato. Perché Pierluigi Bersani, leader del Pd, e Nichi Vendola, governatore della Puglia, hanno deciso finalmente di sedersi attorno a un tavolo e sottoscrivere un'intesa. Che prevede l'apertura di un «cantiere» del centro-sinistra e, soprattutto, il via libera alle primarie, chieste a gran voce dal numero uno di Sinistra, ecologia e libertà. In sostanza, l'accordo tra i due avvierà un «patto di consultazione su programmi e progetti per l'alternativa, per mettere in campo proposte univoche». «C'è la comune volontà - ha detto Bersani - di creare un'alternativa».
Su quali saranno i confini dell'alternativa evocata da Bersani, Vendola è molto netto. «Non è già la nascita del nuovo Ulivo - assicura il governatore pugliese - che sottolinea di non essere entrato nè predisporsi ad entrare in esso, ma un confronto sul programma. Le formule mi interessano poco - aggiunge - soprattutto quelle del passato, a me interessa la sostanza». L'intesa, però, servirà anche a garantire le primarie di coalizione. «Le faremo - spiega Bersani - le abbiamo inventate noi e ci teniamo molto». Il leader del Pd ha negato che nell'incontro i due abbiano annunciato la candidatura: «Non ne abbiamo parlato perché non si mette il carro davanti ai buoi, da oggi ci consulteremo sui programmi per costruire una grande piattaforma per l'alternativa a partire dal tema del lavoro».
L'altro nodo che resta ancora irrisolto è però quello delle alleanze. Bersani sa bene che il numero uno dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, guarda di cattivo occhio a un patto elettorale in cui, oltre al Pd, ci siano Di Pietro e Vendola, ma il leader dei democratici continua a sperare in un allargamento verso i centristi. «L'alternativa è da costruire con le forze di centrosinistra che stringono un patto di governo per il cambiamento». E Vendola è sulle stesse frequenze. «Di fronte ad un passaggio epocale - afferma il leader di Sel - serve una grande costruzione politica, è miope chi dentro i palazzi esercita veti. Io non metto veti ad altri, chi vuole portare valore aggiunto al "cantiere" del centrosinistra è benvenuto».