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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 10:20.
La polizia greca ha riaperto stamane l'Acropoli, occupata per il secondo giorno consecutivo da un gruppo di precari del ministero della Cultura, alcuni dei quali sono stati fermati e ammanettati. Nel corso dell'operazione ci sono stati scontri, ci sarebbero alcuni contusi.
Un gruppo di lavoratori precari del ministero greco della Cultura aveva bloccato per due giorni l'entrata dell'Acropoli di Atene, impedendo a centinaia di turisti di visitare il principale sito archeologico nazionale.
I manifestanti chiedono il rinnovo dei contratti e protestano contro i licenziamenti di centinaia di persone previsti per fine mese nell'ambito del piano di austerità. I lavoratori precari hanno trascorso la notte sulla Collina Sacra e hanno respinto un tentativo delle autorità di convincerli a desistere dalla protesta. I lavoratori inalberano un grande striscione sul quale è scritto «Non pagheremo per i vostri errori».
Ieri gruppi di turisti frustrati per essere stato loro impedito di raggiungere la Collina Sacra, avevano protestato apertamente.
«Gli agenti anti-sommossa e la violenza non fermeranno la protesta», hanno urlato i manifestanti all'ingresso del sito. Tuttavia, questa mattina gli agenti hanno fatto irruzione da un'entrata laterale, a seguito di un provvedimento di ingiunzione contro i manifestanti per aver bloccato l'accesso al sito, e hanno spruzzato spray al pepe per disperdere i dimostranti. Almeno una persona è stata portata via in manette dagli agenti.