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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 12:03.
«Non si è risolto nulla, oggi non ci sono le condizioni per andare in onda serenamente, perchè non si sta lavorando serenamente». Così Roberto Saviano, in collegamento con il tg La7 condotto da Enrico Mentana, a proposito della messa in onda di "Vieni via con me", il nuovo programma con Fabio Fazio previsto su Raitre dall'8 novembre. Per lo scrittore, «non è soltanto una questione di ospiti, questa è stata una grande fesseria raccontata riguardo i compensi per cercare di trovare da parte loro, dai dirigenti Rai, una legittimazione a farci lavorare male». Tanto è vero che «tutti gli ospiti hanno subito dichiarato di voler venire gratis per dimostrare che quello che dicevano sui compensi i dirigenti Rai era falso».
In realtà per lo scrittore, autore di Gomorra, «non si vuole che le storie che ho scritto vengano raccontate in prima serata e arrivino a molte persone». I temi che avrebbe toccato nei suoi monologhi, comunicati all'azienda, erano «la fabbrica del fango, i rapporti tra mafia e politica, il ritorno della spazzatura a Napoli, le favole raccontate sul terremoto in Abruzzo». Una dichiarazione giunta al termine di una giornata convulsa, seguita alle indiscrezioni su uno stop al programma a causa dei costi, giudicati dal dg Mauro Masi troppo elevati, per gli ospiti della prima puntata.
Nessuna battuta d'arresto ai contratti di "Vieni via con me", hanno detto nel pomeriggio alla Rai. La conferma del via libera alle quattro puntate prodotte dalla Endemol arriva da ambienti della direzione generale. Dopo che stamane era stato lo stesso dg Mauro Masi a smentire le indiscrezioni di stampa su un possibile blocco del programma a causa dei costi, giudicati troppo elevati dal dg, per gli ospiti previsti nella prima puntata. Nel mirino, in particolare, il contratto di Roberto Benigni (250mila euro). Ma in serata il nodo si scioglie con l'annuncio del manager del comico toscano («se ci sarà "Via con me", Benigni parteciperà a titolo gratuito»). Un invito ben accolto ai piani alti di viale Mazzini. «Se così fosse - filtra dalla direzione generale - l'azienda ne sarebbe lietissima».
Insomma, il possibile stop del programma di Fazio e Saviano sembra ormai superato dopo le indiscrezioni pubblicate stamane da alcuni organi di stampa. Secondo cui nel mirino del dg c'erano i costi previsti per ogni singola puntata. E soprattutto i contratti giudicati troppo onerosi di alcuni ospiti (da Benigni a Paolo Rossi, ad Antonio Albanese), che avrebbero partecipato al debutto del programma. Lo stesso Masi aveva poi corretto il tiro con una dichiarazione in cui si faceva rilevare «che in un caso la richiesta è di 250mila euro per una sola puntata». Il direttore generale aveva puntato poi il dito contro la stampa. «Al riguardo - aveva aggiunto Masi - c'è più che il sospetto che alcune notizie vengano fatte filtrare accampando inesistenti motivazioni politiche per "forzare" la trattativa economica». Il dg si era detto comunque fiducioso «nel recupero di ragionevolezza e quindi nel buon esito della trattativa stessa».