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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2010 alle ore 12:25.
«Stiamo lavorando a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti». Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine dell'assemblea dell'Upi a Catania. Anche se per ora il dissidio sulla giustizia in seno al Pdl resta profondo.
«La nostra riforma della giustizia - ha detto il ministro - non avrà nessuna istanza di ritorsione nei confronti della magistratura, come la sinistra pregiudizievolmente afferma, e noi ribadiremo, e se possibile rafforzeremo, l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, sia inquirente sia giudicante, in un quadro di maggiore efficienza del sistema, di maggiore effettiva parità tra accuse e difesa e di un contesto in cui a un organo più indipendente e meno corporativo, non legato ai giochi di corrente della magistratura, potrà essere anche esercitata la giustizia disciplinare». Nel progetto di riforma della giustizia al quale si lavora è anche ipotizzata un'Alta corte per le toghe.
Sul Lodo Alfano, ha detto il ministro, «Futuro e libertà ha tenuto una posizione coerente con ciò che aveva sempre detto: la tutela della serenità dello svolgimento delle funzioni di alcuni alte cariche che è un valore riconosciuto anche dalla Corte costituzionale, ed in questo senso riteniamo di aver seguito la strada che il Parlamento aveva tracciato, cioè la legge che aveva e ha un valore transitorio, il cosiddetto legittimo impedimento, nelle more della quale si potrà approvare una legge costituzionale che affermi un principio che è presenti in tanti altri ordinamento stranieri«.
Il ministro ha anche parlato di federalismo: «è una opportunità se le istituzioni sapranno essere responsabili, se qualcuno ritiene di poter proseguire con gli sprechi sarà un rischio». Per Alfano «il federalismo sarà un rischio forte per chi spreca, ma una opportunità per gli investimenti perchè porrà tutti gli enti nelle condizioni di avere degli standard necessari di efficienza e di qualità e l'obbligo per i gruppi dirigenti responsabili di fare i conti con il fatto che le risorse non sono illimitate». (N.Co.)