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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 09:05.
Momenti di forte tensione a Boscoreale (Napoli), dove un gruppo di persone armate di bastoni ha distrutto le vetrine di diversi negozi del centro storico. La notizia del raid, che si inserisce nel clima difficile scaturito dall'annuncio della seconda discarica in località cava Vitiello a Terzigno, ha gettato nel panico molti genitori che sono andati a scuola a prendere i loro figli prima della fine dell'orario scolastico.
Intanto è passata una nuova notte di scontri nei pressi della discarica di Terzigno. La tensione, già alta nelle ultime settimane, ha avuto un'impennata nella tarda serata di ieri quando si è diffusa la notizia che si procederà, senza esitazioni, alla realizzazione del secondo invaso nell'ex cava Vitiello. Una discarica che, per dimensioni, dovrebbe essere la più grande d'Europa.
La decisione è stata assunta dai parlamentari campani del Pdl che hanno avuto un incontro a Roma con il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Il procedere nell'allestimento del sito, così come previsto dalla legge, vede contrari i cittadini e i sindaci della zona vesuviana preoccupati non solo dall'inquinamento delle falde acquifere che potrebbe aggravarsi con l'arrivo di nuova immondizia, ma anche dalle conseguenze per la già fragile economia del posto: dall'uva utilizzata per i famosi vini del Vesuvio, fino alle produzioni di albicocche e pomodorini del «piennolo». Ad esasperare gli abitanti anche i miasmi provenienti dalla discarica già aperta e ormai prossima alla saturazione, quella nell'ex cava Sari.
A Terzigno, la situazione è stata più o meno tranquilla fino alla mezzanotte poi, un primo lancio di pietre e lacrimogeni si è verificato sia in via Zabatta che in via Panomarica. Poco dopo l'una, quando la polizia è riuscita a sgomberare l'accesso al sito, si sono verificati nuovi scontri. Un'auto in dotazione alla Questura di Firenze e parcheggiata in strada è stata prima accerchiata poi rovesciata e data alle fiamme. C'è stato un lancio di pietre e oggetti contro le forze dell'ordine e veri e propri corpo a corpo fino alle cariche.
Alcuni manifestanti hanno denunciato di essere rimasti contusi e molti hanno riportato le conseguenze del lancio di lacrimogeni. Due le persone fermate, una donna e un ragazzo, per essere identificati, che poi sono stati rilasciati. Oltre 200 gli agenti, in assetto antisommossa e circa una quarantina i mezzi blindati impegnati nella notte mentre a scendere in strada sono stati migliaia di abitanti della zona, compresi donne e bambini. All'alba la situazione è tornata alla normalità e anche gli accessi che inibivano l'arrivo alla discarica sono stati liberati.