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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 19:45.
Il Pdl accelera sulla riforma della giustizia, ma Fli pianta ben saldi i suoi paletti. Prima di tutto, spiega il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno al termine del vertice di Futuro e Libertà, «no al rafforzamento dei poteri del Guardasigilli e no a togliere la polizia giudiziaria dal controllo dei Pm. No, infine, al cambiamento delle funzioni del Csm e alla previsione di un ampliamento della componente laica. La consulente giuridica di Fini ha letto le bozze provvisorie della riforma e dice chiaro e tondo che così com'è non va: ci sono dei principi che «non possono essere condivisibili», spiega.
Uno dei punti sui quali si può riflettere, invece, sembra quello della responsabilità civile dei magistrati. È evidente che si tratta di bozze provvisorie, precisa, ma è meglio mettere subito le cose in chiaro. «Sì alla separazione delle carriere perchè era nel programma del Pdl, ma no a stravolgere norme come quelle che riguardano funzioni e ruolo del Csm. Aumentare il numero dei laici significherebbe mettere l'organo di autogoverno della magistratura sempre più nelle mani del potere politico. Quindi meglio lasciar perdere. Così come non è il caso di rafforzare i poteri del ministro della Giustizia soprattutto sul fronte disciplinare».
Ma sulla trattativa a oltranza spinge il Pdl nel tentativo di trovare una composizione complessiva con i finiani, anche per i temi su cui le distanze sembrano al momento siderali. Lo ha sottolineato il ministro Alfano, lo ha ribadito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.
Resta il fatto che dopo la rivolta di questi giorni della base finiana per il «sì alla norma sulla retroattività del Lodo Alfano, Fli segna di nuovo la distanza tra la sua politica giudiziaria e quella imposta dal premier. Il Guardasigilli non sembra voler leggere sfavorevolmente le critiche dei Futuristi e parla di «strada spianata» verso un'intesa. Comunque sia l'esame del testo al Cdm slitterà di almeno due settimane.
Dal Pdl si insiste precisando che la trattativa con i finiani è ancora aperta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti sottolinea che «come sempre si discute su tutte le questioni, anche sui tre punti, come ha detto il ministro Alfano».