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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2010 alle ore 20:01.
«Una riforma fiscale non è né "di sinistra" o "di destra", ma buona o cattiva: buona come noi speriamo per il nostro Paese». Apprezza la franchezza di Bersani, ma ribadisce punto per punto la sua posizione sulla riforma fiscale, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Scambio di missive sulla riforma fiscale fra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e Tremonti, che risponde oggi alla lettera del numero uno del Pd del 18 ottobre, che segnalava come la riforma del fisco fosse «la più urgente» tra quelle da mettere in cantiere.
Troppo spesso il fisco è stato usato per la propaganda? «Concordo - risponde Tremonti -. Posso assicurare che, da parte nostra, non c'è e non ci sarà questo rischio». Poi fa un esempio. «Per noi (per l'Europa) le tasse evase devono essere recuperate e, solo se recuperate, possono essere utilmente e non propagandisticamente conteggiate per la riforma fiscale. Per altri è l'opposto: prima si fa finta di fare la riforma, poi si vede. Cosa è propagandistico?», si chiede ancora Tremonti.
Una lettera a tratti ironica. «Sul da Lei auspicato "pubblico confronto delle idee in una materia dirimente per le prospettive del Paese", mi permetto e proprio a proposito di "idee" di suggerirLe la lettura sull'Unità del 20 ottobre dell'articolo di Vincenzo Visco, pubblicato sotto il titolo "Le ricette della sinistra? Sono scadute da un secolo". Temo di concordare».
La riforma del sistema fiscale, scrive Tremonti, sarà fatta «riducendo la spesa pubblica» e già a novembre saranno pronti i primi documenti per avviare il "cantiere" sul fisco. Per novembre, scrive Tremonti, «dovrebbe essere già disponibile una prima base di documentazione analitica, e quanto più possibile condivisa, necessaria per avviare una seria riforma fiscale. Una riforma - sottolinea - che può infatti essere operata solo ridisegnando e riducendo la spesa pubblica, evitando le sovrapposizioni tra Stato fiscale e Stato sociale, contrastando erosione, elusione ed evasione fiscale».
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, invita il Pd a lavorare insieme a governo e maggioranza per realizzare la riforma fiscale. E cita De Gasperi: «La differenza tra un politico e uno statista è che un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni». Spero che, elezioni a parte, proprio questo sia il nostro comune obiettivo».