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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2010 alle ore 20:39.
FIRENZE - Alla fine del suo discorso durato quasi due ore, un Nichi Vendola stanco e sudato, ha continuato a dire ai tanti giornalisti accorsi al primo congresso fondativo di Sinistra Ecologia e Libertà, che lui proverà anche a coinvolgere l'Udc nella coalizione di centrosinistra che spera di guidare alle prossime elezioni politiche. «Non è un peccato la mediazione e nemmeno il compromesso», ha detto. «Per battere Berlusconi serve la più ampia coalizione possibile». Pierferdinando Casini continua a dire in tutte le salse che non ha alcuna intenzione di allearsi con Vendola, il governatore della Puglia è invece convinto che sia necessario parlare con il leader del partito di centro.
E questa è forse la scommessa più grande per Vendola, perché la più difficile. In un Saschall gremito come un uovo, Vendola ha tracciato quelle che dovrebbero essere - secondo lui - le linee guida per battere il centrodestra. A cominciare dalle primarie «che non sono una civetteria, ma è la politica che torna alla gente, al pubblico come bene comune». Il Pd era rappresentato dal capogruppo al Senato Anna Finocchiaro, non c'era il segretario del Pd Bersani, e men che mai D'Alema, nemico giurato del governatore pugliese. Lui, il punto centrale di questa kermesse, è sembrato poco interessato perché sa bene che una fetta larghissima dell'elettorato Pd, come è già accaduto in Puglia, sta dalla sua parte.
Quindi, ha rivolto parole di apprezzamento, «pur nelle diversità», verso i verdi, i grillini e anche verso i socialisti, rappresentati da una delegazione guidata dal segretario Nencini. Anzi, quando addosso agli eredi del vecchio Psi è piovuta addosso una interminabile dose di fischi, Vendola ha detto «che è sbagliato», perché delle linee guida del glorioso movimento socialista «questa Italia ha bisogno». Naturalmente, ha parlato di Di Pietro e dell'Idv. «Con loro condividiamo le battaglie sulla legalità, ma va evitato il rischio giustizialista», ha aggiunto.
Secondo Vendola, Berlusconi si potrà battere solo con un'ampia coalizione che dia il maggior numero di risposte alle tante domande della gente: dal lavoro alla scuola, dalla sicurezza all'ecologia fino ai beni pubblici come l'acqua. Vendola ha concluso il suo lungo intervento parlando di federalismo che «è una minaccia perché garantisce i garantisti. Io penso ad un federalismo di tipo europeo, come quello auspicato da Altiero Spinelli».