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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 17:42.
Deve essere archiviata l'inchiesta per truffa aggravata sulla vendita dell'appartamento a Montecarlo appartenuto ad An e ora in affitto a Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini. È questa la conclusione - dopo mesi di battaglia condotta a colpi di prime pagine e fiumi d'inchiostro da parte di una parte della stampa italiana - a cui sono arrivati il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, e l'aggiunto Pierfilippo Laviani, titolare dell'indagine, che hanno chiesto al Gip di archiviare il fascicolo di indagine.
Per i magistrati non esistono i presupposti legali per configurare il reato di truffa che, si apprende solo ora, era stato ipotizzato a carica dello stesso Fini e dell'ex tesoriere di An, Francesco Pontone, vale a dire coloro che nel 2008 decisero e realizzarono la vendita a Monaco dell'immobile per 300mila euro. Nel fascicolo, infatti, erano indagati l'ex presidente di An e ora leader di Fli Gianfranco Fini e il senatore Francesco Pontone, già tesoriere di An. I magistrati avevano proceduto alle iscrizioni dopo l'audizione dello stesso Pontone e l'acquisizione di atti e documenti presso la sede di An a Roma in via della Scrofa.