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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 14:33.
«Le notizie che emergono da Milano ci dicono una cosa chiara: Berlusconi non può stare un minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito». Lo afferma in una nota il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. «L'Italia - sottolinea Bersani - ha una dignità che non può essere messa a repentaglio davanti al mondo. L'Italia ha dei problemi che devono essere finalmente affrontati in un clima di serietà e di impegno. Ormai il tempo è finito. Bisogna aprire una fase nuova».
«Adesso tutto è chiaro: Bersani cavalca la violazione del segreto istruttorio, avvenuto non a caso a Milano, per realizzare un'operazione di palazzo contro il governo votato legittimamente dalla maggioranza degli italiani», lo afferma in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. «Si tratta - aggiunge - di una manovra totalmente destabilizzante perché provocherebbe una crisi al buio e metterebbe il Paese e i nostri titoli di stato alla mercé della speculazione internazionale. Per usare dei termini che appartengono al lessico storico di Bersani, ci troviamo di fronte a degli irresponsabili che guidano il partito della crisi e dell'avventura».
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Del Pd è intervenuto oggi anche Enrico Letta sul caso Ruby
«Le rivelazioni lette sui giornali confermano la necessità delle dimissioni del presidente del consiglio», ha detto Letta presente a Capri per il convegno dei Giovani di Confindustria.
«Se viene confermato che lui personalmente ha telefonato in Questura per chiedere il rilascio di una persona accusata di furto, le dimissioni sono inevitabili», afferma Letta che, rispetto alla possibilità di una mozione di sfiducia del Pd, risponde: «adesso ragioniamo sul da farsi, non è una questione tecnica. Dovrebbe essere naturale che Berlusconi si dimetta. Il Paese non può essere lasciato al pubblico ludibrio mondiale per questa vicenda visto che l'Italia ha già tante difficoltà».