Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 12:15.
Il finale è noto quasi tutto: le telefonate di Palazzo Chigi in questura, la foto segnaletica, Nicole Minetti (consigliere regionale e igienista dentale del premier) che va a prenderla, Ruby che esce da via Fatebenefratelli. Ma prima – in quella stessa sera del 27 maggio – prima, che è successo? Come e chi aveva avvertito Silvio Berlusconi della disavventura della minorenne marocchina fermata per furto? Era stata lei stessa a chiamare il Presidente del Consiglio? «Ruby i suoi numeri ce li aveva», conferma un investigatore. La ragazza, dunque, possedeva i numeri per rintracciare il premier? Nessuna smentita da un altro investigatore.
Ma fu lei a chiamare direttamente o qualcun altro svolse il ruolo di tramite? Se questo, comunque, è un dato già in mano agli inquirenti, agli atti ci saranno presto anche i tabulati delle telefonate partite e ricevute quella sera negli uffici della questura: i magistrati vogliono ricostruire tutti i passaggi delle comunicazioni tra via Fatebenefratelli e Palazzo Chigi e per questo saranno sentiti gli agenti in servizio al momento del fermo di Ruby.
«È stato fatto tutto assolutamente in modo regolare, come avviene normalmente in questi casi», tenta di spegnere le polemiche Roberto Maroni. La dinamica di quelle ore viene ricostruita dal questore di Milano in una relazione inviata proprio al ministro dell'Interno. «Furono eseguite tutte le ordinarie procedure previste dal protocollo per i casi di rintraccio di persona minorenne», si legge. L'affidamento a Nicole Minetti venne deciso dopo aver contattato almeno due volte il sostituto procuratore dei minori di turno. E la decisione di affidare Ruby all'esponente del Pdl lombardo fu presa solo dopo che la questura accertò la mancanza di posti presso le comunità di accoglienza di Milano. Ruby tornò in questura una seconda volta, pochi giorni dopo, e «non essendo stata rintracciata il consigliere Minetti, precedente affidatario – ricostruisce la relazione – venne accompagnata presso una casa famiglia». Saranno adesso i magistrati ad appurare cosa davvero accadde. Martedì, intanto, si insedierà il nuovo questore, Alessadro Marangoni.
Su tutti i fronti si verificano i racconti – pieni di contraddizioni – resi da Ruby ai pm. La ragazza avrebbe parlato anche di foto scattate nella villa di Arcore. Proprio come avvenne a Palazzo Grazioli, nel caso D'Addario. «Cautela» è la parola più spesso ripetuta dagli inquirenti.