House Ad
House Ad
 

Notizie Italia

Sondaggio Ipsos-Sole 24Ore: il nuovo centro balza al 21%, quasi un italiano su due sceglie l'astensione

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 07:35.

Il «nuovo centro» raddoppia. Questo il dato politico più forte che emerge dal sondaggio Ipsos per Il Sole 24 Ore effettuato tra il 10 e il 28 ottobre: confrontando le dichiarazioni di voto tra lo scenario attuale e quello con la formazione di una coalizione del grande centro (Udc, Api di Rutelli, Mpa di Lombardo e nuovo partito di Fini) si nota un balzo dovuto proprio all'appeal di questa area politica: se i quattro partiti da soli raggiungono complessivamente il 12,6% (5,1% Futuro e libertà a fronte del 6% dell'Udc), uniti in una coalizione arriverebbero al 21,1% (7,5% Fli a fronte del 9,5% dell'Udc).

Non solo i singoli partiti moderati vengono ritenuti più affidabili se si uniscono, ma hanno una capacità attrattiva considerevole anche nei confronti di altre aree politiche: un «grande centro» prenderebbe il 3,3% di voti dal Pdl, l'1,9% dal Pd e financo l'1,6% dell'Idv. Segno che nel partito di Di Pietro ci sono molti elettori moderati che potrebbero essere attratti dall'«antiberlusconismo legalitario» del nuovo Fini. E l'effetto del «grande centro» sarebbe importante anche con l'attuale legge elettorale, il Porcellum.

Non tanto alla Camera, dove la maggioranza andrebbe sempre al centrodestra (Pdl più Lega) e il «grande centro» eroderebbe una parte cospicua dei seggi del centrosinistra (almeno una sessantina), quanto al Senato: anche con il sistema elettorale attuale il «grande centro» diverrebbe l'ago della bilancia della competizione dal momento che a Palazzo Madama né il centrodestra né il centrosinistra avrebbero la maggioranza assoluta dei seggi (140 a polo con 30 decisivi seggi al centro). Se invece si dovesse andare al voto con una nuova legge elettorale di tipo tedesco, ossia proporzionale con sbarramento al 5% senza premio di maggioranza, lo scenario sarebbe più favorevole agli anti-berlusconiani anche a Montecitorio, con una situazione altamente competitiva senza una maggioranza stabile definita dalle urne.

Altro dato significativo del sondaggio è il lievitare dell'astensione, tra il 41 e il 42% (indecisi e non voto). La delusione nei confronti del governo Berlusconi e più in generale della politica stenta dunque a tradursi in un vantaggio per l'opposizione: se l'Idv è più o meno stabile all'8,2%, il Pd – con un Pdl fermo al 29,5% – perde addirittura due punti rispetto a metà settembre, passando dal 26,1% a un più modesto 24 per cento. Parte di questi voti perduti per i democratici sono comunque un travaso "interno" alla coalizione di centrosinistra: ne beneficia infatti soprattutto Sinistra e libertà di Nichi Vendola, che passa nello stesso periodo dal 3,5% circa a un notevole 6 per cento.

L’articolo continua sotto

Il divario cittadini-politica penalizza le forze maggiori

Il 2010 ha visto conclamarsi anche in Italia la percezione dell'impatto della crisi: l'ottimismo

Bersani: il premier porta il paese al caos, ora governo tecnico. Video messaggio di Vendola

Il primo a battere un colpo dalle parti dell'opposizione è il segretario del Pd, Pierluigi Bersani,

La Lega resta salda, Fini si allontana. E lo stillicidio continua

Qualcuno ritiene che Berlusconi stia perdendo lucidità e con essa il controllo della situazione.

Tags Correlati: Camera dei deputati | Di Pietro | Gianfranco Fini | Idv | Lega | Montecitorio | Movimento per l'Autonomia | Palazzo Madama | Partiti politici | Pd

 

E il rifugio nell'astensione si conferma sempre più scelta politica. Se in passato chi si asteneva o si dichiarava indeciso apparteneva alle cosiddette fasce deboli della popolazione (donne, soprattutto anziane, con livelli di scolarità medio-bassa), oggi il disamore nei confronti della politica pare uniformare l'intero paese. Rispetto al 2008 cresce dunque l'astensione tra i laureati (+4%), tra gli impiegati (+5%) e i livelli professionali alti (+3%), tra gli occupati in generale (+7%), tra le fasce giovani o centrali del ciclo di vita (+2%), tra i maschi (+2%) e infine nelle aree geografiche più dinamiche del paese (centro-nord +3%).

Quanto alla composizione elettorale e sociale del nuovo partito di Fini, alcune conferme e alcune sorprese. La maggior parte degli elettori di Fli proviene dal centro-destra, il 44% dell'attuale elettorato finiano, ma ci sono quote significative provenienti dal centrosinistra (il 31% del totale dell'elettorato) e dall'area del non voto o da altre liste minori (il restante 25%). Rispetto all'elettorato del partito berlusconiano, formato da uno zoccolo duro di donne anziane con basso titolo di studio, il partito di Fini sembra avere maggiore appeal tra i 25-44enni, diplomati, che svolgono professioni elevate. I laureati restano principalmente appannaggio della sinistra e del Pd, che tuttavia si conferma soprattutto come il partito degli anziani e dei pensionati radicato essenzialmente nei grandi centri urbani. Interessante infine il dato socio-economico della Lega Nord, che si caratterizza sempre più come un partito del lavoro (operai e molti autonomi), giovane (34-44 anni la fascia di età più rappresentata) e radicato nei piccoli centri fino a 10mila abitanti.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da