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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 10:45.
I circoli del Pd riuniti a Roma criticano Renzi. Bersani annuncia una manifestazione nazionale per l'11 dicembre
Vendola prende le distanze dai "rottamatori" di Renzi. Ma anche dalla manifestazione del Pd
«Vorrei che a queste due bordate rispondessimo con un forte applauso. Tanti sorrisi, un abbraccio a distanza all'assemblea dei circoli del Pd e a auguri di buon lavoro a Bersani. Questo è il nostro stile». Lo ha detto Matteo Renzi, dopo aver letto alla platea di "Prossima fermata Italia", la "Convention dei Rottamatori" del Pd, la notizia che due due bordate di ululati e fischi sono partite dall'assemblea dei segretari dei circoli del Pd riuniti a Roma, quando sono stati nominati Renzi, Civati e la loro iniziativa. Dopo l'invito un lungo e forte applauso si è levato dalla sala. E riguardo alla manifestazione annunciata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani per l'11 dicembre, «ci sarò - ha detto - compatibilmente con i miei impegni»:
Secondo il primo cittadino di Firenze, che promuove la tre giorni fiorentina assieme al consigliere lombardo Pippo Civati, «gli unici che possono oscurare questa iniziativa siamo noi, se la faremo perdere e la disperderemo. La vera sfida - ha proseguito Renzi - sarà da lunedì, tenere insieme questa esperienza senza farla diventare né una corrente né uno spiffero e senza però immaginare che si tratta solo di un ricordo. Il nuovo Pd c'è già, si tratta di dargli gambe. Noi siamo il Pd come gli altri». «Pensiamo più a una campagna che a un movimento«, ha aggiunto Civati, che ha anche detto «noi davamo per scontato che Bersani venisse». Se domani mattina ci fa una sorpresa siamo contenti», gli ha fatto eco Renzi, «altrimenti è andata così e va bene».
«Il Pd è in questa sala e in tante altre parti: il Pd è una realtà che deve smettere di guardarsi l'ombelico e provare a lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Se io fossi Bersani sarei molto felice di quello che sta avvenendo qui alla Leopolda», aveva detto all'apertura della giornata il sindaco di Firenze. «Siamo stati per anni - ha aggiunto Renzi - a discutere delle nostre "vicenducole" interne: siamo credibili se riprendiamo la voglia di cambiare non solo le nostre discussioni ma anche il paese. Penso che, per farlo, occorra una classe dirigente nuova perché non si può mettere il vino nuovo in botti vecchie. Da Firenze sta arrivando un messaggio di positività e speranza: vorrei che tutti lo cogliessero per quello che è».