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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2010 alle ore 15:18.
Le 49 cinture, da uomo e da donna, sequestrate ieri sera nell'abitazione della famiglia Misseri per trovare l'arma del delitto di Sarah Scazzi saranno inviate nelle prossime ore ai carabinieri del Ris di Roma per essere esaminate. I carabinieri dovranno verificare se una delle cinture sia compatibile con i segni di strangolamento rilevati sul collo di Sarah dal medico legale nel corso dell'autopsia.
Il decreto di sequestro è stato consegnato alla moglie Cosima ad Avetrana. Intanto, in mattinata il medico legale Luigi Strada ha visionato nel comando provinciale dei Carabinieri di Taranto le cinture, numerose delle quali sarebbero compatibili, per diametro e fattezza, con i segni esterni di strangolamento sul collo di Sarah. Tra queste, c'è anche la cintura ritrovata nell'auto utilizzata da Michele Misseri, che da due mesi è sotto sequestro nella caserma dei carabinieri di Manduria. È stato lo stesso uomo, ieri mattina, al termine del sopralluogo, ad indicare che la presunta arma del delitto potesse essere sulla sua auto.
La nuova versione
Nell'interrogotario di venerdì scorso, Misseri ha fornito una nuova (ennesima) versione di quanto accaduto lo scorso 26 agosto. Nel primo pomeriggio - secondo la ricostruzione - nel primo pomeriggio Sabrina Misseri, figlia di Michele, avrebbe atteso la cugina Sarah, con la quale aveva appuntamento per andare al mare, in strada dinanzi all'abitazione. Le due cugine avrebbero litigato - forse per motivi di gelosia per un amico comune di comitiva, Ivano - e Sabrina avrebbe trascinato nel garage Sarah: la discussione molto breve sarebbe degenerata e Sabrina avrebbe strangolato con una cintura trovata in garage la cugina. Poi Sabrina sarebbe tornata in casa informando di tutto il padre Michele che stava dormendo, l'uomo avrebbe rassicurato la figlia che avrebbe pensato ad occultare il cadavere ed è andato nel garage, mentre Sabrina tornava in strada dove stava per arrivare l'amica Mariangela, con la quale, insieme a Sarah, sarebbe dovuta andare al mare.
Quando Sabrina e Mariangela si sono allontanate, più tardi, per cercare Sarah, Michele Misseri sarebbe andato via alla guida della sua automobile nel cui bagagliaio aveva riposto il cadavere, coprendolo con un cartone, e sarebbe andato nel suo podere in contrada Mosca. Nelle vicinanze dello stesso podere si sarebbe fermato vicino ad un albero di fico tirando fuori dall'auto il cadavere e abusandone. Poi lo avrebbe ricollocato nella vettura raggiungendo il podere e nascondendo il corpo in un pozzo per la raccolta dell'acqua piovana pieno d'acqua. Per adagiare il cadavere nel pozzo Misseri lo avrebbe prima legato con una corda al collo e ai piedi, sfilando poi la corda da un capo e tirandola su per poi eventualmente distruggerla.