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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2010 alle ore 13:18.
«Di fronte alle emergenze si vedono i grandi giocatori e Berlusconi è un grande giocatore». Il premier ha dunque in serbo il colpo d'ala, almeno a giudicare dalle parole del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Che oggi, intervenendo a margine dell'assemblea dell'Anci in corso a Padova, si dice certo che il cavaliere sarà in grado di uscire dall'attuale empasse. «L'ho sentito mentre era ancora in Corea - continua il ministro - e vedrete che ha in serbo il meglio della sua leadership. Il paese deve essere governato e Berlusconi ne è perfettamente consapevole».
Di più, sulle prossime mosse del premier per rilanciare la maggioranza logorata dallo scontro con Gianfranco Fini, Brunetta non dice. Ma lascia aperte tutte le porte. Berlusconi farà un passaggio parlamentare? «Se ne sta parlando». Poi non smentisce l'ipotesi fatta circolare ieri dal suo collega della Difesa, Ignazio La Russa. «Il presidente della Repubblica può scegliere se sciogliere una sola Camera - aveva detto ieri l'ex An - e noi se la fiducia sarà solo al Senato chiederemo al presidente di sciogliere solo la Camera». E Brunetta ribadisce. «Se solo una Camera è ingovernabile il presidente della Repubblica può sciogliere solo quella». Salvo,subito dopo, chiarire che comunque «starà al buon senso e all'alta ispirazione del presidente Napolitano prendere le decisioni sulla base della Costituzione». Anche se il sottosegretario Gianfranco Miccichè frena rispetto a un simile scenario dopo un'ora di confronto con il cavaliere stamane a palazzo Grazioli. «Ci pregiamo di essere persone serie - replica il leader della neonata Forza del Sud - se il governo ottiene la fiducia sia alla Camera che al Senato allora si va vanti, altrimenti si va a votare».
Ma la strategia del cavaliere e dei suoi è chiarissima: blindare la maggioranza in Senato prima che la Camera possa sfiduciare il governo Berlusconi. Per giocarsi poi, al Quirinale, questa carta sia per allontanare l'idea di un governo tecnico, ma anche, come fanno capire gli uomini più vicini al premier, per tentare la mossa più azzardata: chiedere a Napolitano lo scioglimento di quell'ala del Parlamento in cui i numeri non sono favorevoli al cavaliere. Per questo il Pdl proverà ad accelerare l'esame della mozione di sostegno a palazzo Madama, prima che la Camera discuta quella presentata da Pd e Idv.