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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2010 alle ore 12:37.
Rimarca che «noi siamo il governo del fare e lasciamo agli altri le manovre e gli agguati di palazzo». E ribadisce che, senza una fiducia forte, è pronto a tornare al voto. «Se il 14 dicembre non avremo una forte e consistente fiducia - scrive il premier Silvio Berlusconi sul sito www.forzasilvio.it - e ci sarà impedito di continuare a governare, useremo queste iniziative nella prossima campagna elettorale».
Quindi nessun timore di andare alle urne, al punto che tira già aria di campagna elettorale e, nel messaggio inviato ai sostenitori del Pdl, il Cavaliere illustra tutte le iniziative per raccontare i risultati centrati dall'esecutivo. Avanti tutta, quindi, verso lo show down del 14 dicembre, in attesa del quale la Camera resterà chiusa una settimana su decisione della capigruppo. E oggi anche il leader della Lega, Umberto Bossi, si è mostrato ottimista. «Il 14 il governo otterrà la fiducia, tranquillamente». Quanto a una possibile mozione congiunta Fli-Udc, il senatur è tranchant. «Ognuno decide di morire come vuole».
Intanto oggi il Cavaliere è volato ad Astana, capitale del Kazakhistan, per il vertice Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e per fare il punto sull'impegno dell'Eni nel paese centro-asiatica. Per capire quanto sia stretto il rapporto tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente, Nursultan Nazarbayev, basterebbero le immagini dell'arrivo del Cavaliere ad Astana. Berlusconi è stato l'ultimo dei 68 tra capi di Stato e governo ad arrivare nella capitale kazaka e a lui Nazarbayev ha riservato il saluto più caloroso e una lunghissima passerella davanti alle telecamere.
Nulla di cui stupirsi visto che, per dirla con le parole del premier, Nursultan è «un caro amico». L'ultima volta tra i due risale al novembre 2009 quando Nazarbayev giunse in Italia con una folta delegazione di ministri per un bilaterale tra i due paesi al termine del quale il premier si sperticò in grandi lodi all'indirizzo dei maschi kazachistani. A sollecitare l'apprezzamento del Cavaliere l'impressionante crescita demografica dell'ex repubblica sovietica. «Credo che si possa veramente sviluppare una vasta gamma di collaborazione - disse allora Berlusconi - con un paese che ha grandi risorse naturali e una grande crescita demografica». Una crescita, aggiunse poi con un sorriso davanti allo sguardo compiaciuto di Nazarbayev, «che dimostra la grande vitalità di tutti i maschi kazachistani».