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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 12:50.
Il Terzo polo e i 317 deputati pronti a sfiduciare il governo? Una bufala. Da Soci Silvio Berlusconi va al contrattacco e lancia l'affondo contro Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini all'indomani della mozione comune per convincerlo a fare un passo indietro. «Sono guidati da ambizioni smisurate - avverte il premier - ma gli italiani non vogliono il cambio». Quanto alle presunte rivelazioni sul suo stato di salute fatte da Gianni Letta e Gianpiero Cantoni, il Cavaliere ribadisce la massima fiducia nei suoi due fedelissimi. «Su Letta calunnie, mai sleale, ho piena fiducia. E anche con Cantoni l'amicizia e la riconoscenza restano immutate. Le notizie sulla mia salute sono solo gossip, io vado avanti».
Non esiste alcun terzo polo. «Il terzo polo è esile nei numeri ma certamente smisurato nelle ambizioni - attacca il Cavaliere - ha un programma chiaro: cambiare la legge elettorale e introdurre un tetto al premio di maggioranza per non farlo scattare consentendo a questo terzo polo di essere arbitro della situazione scegliendo l'alleanza con la sinistra per il governo e facendo così tornare indietro la situazione politica a quella in cui i partiti non davano un programma, non indicavano le alleanze e chi avrebbe governato». Dunque nessun timore per le 317 firme sbandierate ieri dai promotori della mozione Fli-Udc-Api-Mpa. «Do appuntamento a tutti - prosegue il premier - al 14 dicembre. Sono assolutamente determinato a continuare nell'interesse del Paese che credo di poter ben rappresentare».
Poi il nodo delicatissimo dei rapporti con Letta. Berlusconi, che ha annunciato il suo ritorno domani a Napoli per risolvere l'emergenza rifiuti, difende il sottosegretario senza tentennamenti. «Gianni Letta è la persona più limpida e leale che si possa immaginare». Quindi «scrivere di un comportamento ambiguo o addirittura sleale nei miei confronti è scrivere il falso, è calunniare, è disinformare». Quanto al suo stato di salute il Cavaliere è netto. «Secondo un gossip avrei problemi di salute e sarei in depressione: vi ricordo la settimana presente...».
Poco prima il premier aveva rivendicato una parte del merito nell'assegnazione dei mondiali di calcio 2018 alla Russia. Ma soprattutto era tornato a minimizzare l'importanza del ciclone Wikileaks. In conferenza stampa con il presidente russo, Dimitri Medvedev, il premier Silvio Berlusconi aveva così liquidato infatti le ultime rivelazioni del sito di Julian Assange sui presunti interessi personali nelle relazioni tra Italia e Russia. «Non c'è mai stato in tutti questi anni un solo interesse personale, mai in nessuna occasione - avverte Berlusconi -. Tutti abbiamo lavorato solo nell'interesse dei rispettivi paesi».