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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 14:41.
Krasnaja Poljana. Sotto il cielo grigio di Krasnaja Poljana, tra le montagne di Soci, Silvio Berlusconi cerca di concentrarsi sulla ragione per cui è qui, circondato dai suoi ministri, seduto davanti a Dmitrij Medvedev e allo stato maggiore del governo russo. Questo è il settimo vertice bilaterale Italia-Russia, dedicato a rafforzare la cooperazione sia sul piano politico che su quello commerciale. Ma su Krasnaja Poljana aleggia la crisi interna, e le ombre lanciate da Wikileaks, impossibile scherzare soltanto sui Mondiali 2018 assegnati alla Russia e far finta di niente...è lo stesso presidente del Consiglio, scuro in volto, a incontrare separatamente la stampa italiana perché «i gossip diffusi in questi giorni - spiega - rendono necessarie alcune mie dichiarazioni molto veloci».
E comincia da Gianni Letta, «la persona più limpida e ideale che possa esistere». Mai, dice Berlusconi, «neppure una volta ho assistito a un suo comportamento che non fosse sincero». E scrivere di un comportamento sleale «è scrivere il falso, calunniare, disinformare». A Letta e al senatore Gianpiero Cantoni vanno la stima e la riconoscenza del presidente del Consiglio. Il secondo chiarimento di Berlusconi riguarda l'ipotesi che una maggioranza di 317 parlamentari possa votare contro il governo. «Do a tutti appuntamento al 14 dicembre. Si parla della nascita di un terzo polo, esile nei numeri ma smisurato nelle ambizioni. Il loro programma è chiaro, mira a cambiare la legge elettorale e introdurre un tetto al premio di maggioranza perché il premio non scatti». Un terzo polo arbitro della situazione, pronto ad allearsi alla sinistra: sarebbe come tornare indietro rispetto a quanto conseguito dal governo, osserva Berlusconi, aver dato ai cittadini e non ai partiti la possibilità di scegliere governo e primo ministro. «Nessuno può ritenere che questo sia nell'interesse del paese», così come è «irresponsabile» aprire una crisi politica nel momento in cui il paese sta uscendo con difficoltà da quella economica.
L'ultima dichiarazione è personale. «Avrei problemi di salute - dice Berlusconi - e sarei caduto in depressione. Vi ricordo solo questa settimana». Elenca il suo programma: lunedì in Africa, mercoledì in Kazakhstan, poi la Russia e domani, sabato, Napoli, dove «penso che la questione rifiuti si possa concretamente risolvere». Per questioni di gusto, conclude, «tralascio la possibilità di rispondere anche in altro modo». Determinato a restare: «Con un colpo di sovrastima - conclude - dico che non vedo nessuno tra i protagonisti della scena politica che possa lavorare ugualmente e rappresentare al giusto livello gli interessi del paese».