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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2010 alle ore 13:34.
Fini : la mozione di sfiducia non è un complotto comunista
Silvio Berlusconi mostra ottimismo in vista della verifica di governo del 14 dicembre: sono «deciso ad andare avanti», dice, e comunque «avrò la maggioranza dei voti in Parlamento». Parlando in collegamento telefonico a un convegno del Pid, Popolari di Italia domani, di Saverio Romano, a Napoli, il premier boccia come «irresponsabile» l'eventuale apertura di una crisi di governo. «Non si può tornare indietro alla prima repubblica e arrivare alla formazione di un governo incapace e instabile».
Correrebbe il rischio, aggiunge, «di cadere nell'instabilità che ha trascinato tutti i 60 anni della prima repubblica, quando, vi ricordo, abbiamo avuto governi che duravano in media meno di un anno». E soprattutto perché «siamo dentro ancora una crisi che riguarda tutto il mondo e le agenzie di rating che hanno confermato per ora - a seguito della rigorosa politica dei conti pubblici che il governo ha saputo attuare - le tre A. Hanno legato questa conferma di qualità al fatto che si mantenesse la stabilità del governo».
Siamo convinti, ha proseguito Berlusconi, di avere con noi la maggioranza degli italiani, quegli italiani che vogliono restare liberi», mentre annuncia che «nel giro di qualche giorno Napoli ritornerà ad essere pulita». «Dovevo essere a Napoli, ma impegni mi hanno trattenuto a Roma dove è in corso una riunione sull'emergenza rifiuti - ha detto Berlusconi - ma credo che siamo in grado di poter riportare Napoli al suo doveroso splendore nel giro di qualche giorno». Per Berlusconi il governo deve andare avanti per fare le riforme: «Un programma di cinque riforme a cui si aggiunge, dopo il consiglio dei ministri di questa settimana, la riforma per la digitalizzazione completa della pubblica amministrazione che sarà una cosa straordinariamente utile per tutti i cittadini - ha sottolineato - che non dovranno più recarsi negli uffici pubblici locali e centrali per mandare avanti le loro pratiche, ma potranno farlo dal loro computer di casa o di ufficio attraverso internet».
Per Berlusconi poi «la volontà del terzo polo è quella di provare a fare un governo con la sinistra per accontentare le ambizioni personali dei leader delle tre piccole formazioni politiche che lo compongono». Il terzo polo, ha detto il premier, «ha l'ambizione di cercare di cambiare la legge elettorale per innalzare al 45% il tetto di consensi che si deve avere per far scattare il premio di maggioranza». Un'intenzione quindi, per Berlusconi, «chiarissima». Vale a dire, «quella di non far scattare il premio di maggioranza e di consegnare al cosiddetto terzo polo la situazione di essere arbitro e di decidere di allearsi o con il centrodestra o con la sinistra per rendere possibile la formazione di un governo».