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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2010 alle ore 10:06.
Il capo dello stato Giorgio Napolitano è intervenuto nel dibattito politico ricordando a tutti che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica «prerogative di esclusiva competenza». Lo fa in una nota pubblicata sul sito del Quirinale, in tarda serata di ieri. «Negli ambienti del Quirinale - recita il breve comuncato - si ribadisce che nessuna presa di posizione politica di qualsiasi parte può oscurare il fatto che ci sono prerogative di esclusiva competenza del presidente della Repubblica».
A spingere il capo dello Stato al forte messaggio di richiamo in difesa della Carta costituzionale sono state le parole del coordinatore pidiellino, Denis Verdini: «Le prerogative del Colle che potrebbe mandare a casa chi ha vinto le elezioni? Ce ne freghiamo politicamente», perchè, ha aggiungo, «anche i partiti hanno le loro prerogative». Apriti cielo. Le parole pronunciate da Denis Verdini hanno generato una violenta bufera politica con il coordinatore preso d'assalto dalle opposizioni nel silenzio imbarazzato del suo partito. E non è bastata la puntualizzazione di Verdini che ha spiegato come il suo fosse un «me ne frego politico», perchè Futuro e Libertà e le opposizioni hanno continuato a martellarlo sostenendo che la pezza era peggio del buco.
Le dichiarazioni di Verdini, ha attaccato il futurista Italo Bocchino, «confermano l'assoluto disprezzo del Pdl per ogni regola, ed è ancor più grave perchè è relativa alle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica». Anche il Pd è andato giù duro. «Le parole di Verdini - ha detto il segretario Pier Luigi Bersani - sono vergognose e di una gravità inaudita. La smentita è peggio delle affermazioni precedenti. La squadra di Berlusconi sta perdendo la testa. L'Italia deve uscire al più presto da questa situazione».
«Volgare e intollerabile» il coordinatore del Pdl anche per Dario Franceschini secondo cui quelli del Pdl «hanno capito che la sfiducia è inesorabile e iniziano ad attaccate a testa bassa. Ma la democrazia italiana - ha ammonito - è più forte della loro arroganza». Parole dure anche dall'Idv, che, per bocca di Massimo Donadi, ha "conisigliato" a Verdini di non «mincacciare Napolitano con un linguaggio fascista, quanto piuttosto di raccontare ai magistrati tutto quello che sa sulle cricche che hanno predato il Paese in questi anni».