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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2010 alle ore 15:20.
Annunciano la creazione di una componente del gruppo misto votata «alla responsabilità nazionale». Ma sul voto di fiducia esprimono tre posizioni diverse. È questa la linea dei tre deputati Domenico Scilipoti (ormai ex Idv), Massimo Calearo e Bruno Cesario (ex Api)che hanno convocato oggi una conferenza stampa per fare il punto in vista del voto del 14 dicembre. «A oggi io mi asterrò, Scilipoti potrebbe votare la sfiducia e Cesario la fiducia - sintetizza Calearo -. Per il 14 cercheremo di avere una posizione unica, uguale per tutti, ma intanto speriamo che non si arrivi al 14...». Intanto l'altro dipietrista Antonio Razzi lascia l'Italia dei Valori e aderisce alla componente del gruppo misto Noisud-Popolari per l'Italia di domani che voterà no alla sfiducia al governo Berlusconi.
Rutelli: l'Api non darà mai i voti a Berlusconi (di Nicoletta Cottone)
Niente di nuovo insomma rispetto alle indiscrezioni della vigilia. Già ieri infatti Scilipoti aveva lasciato intendere che il suo rapporto con l'Idv (già pronto ad espellerlo) era fortemente compromesso, mentre l'ex Api Cesario aveva annunciato che avrebbe sostenuto il governo, come già aveva fatto a fine settembre. L'unico nodo rimasto era quello di Calearo, anche lui fuoriuscito dalla formazione di Francesco Rutelli («l'Api non darà mai i voti a Berlusconi», ha ribadito oggi). L'imprenditore per il momento ha abbracciato la linea dell'astensione, come i due deputati della Svp.
Mentre Giampiero Catone, l'unico finiano a non avere firmato la mozione di sfiducia, resta prudente. «Per il momento l'unica cosa certa è che non voterò la sfiducia a questo governo. Poi sul fatto se lascerò o meno il partito ancora non lo so bene anche perchè vedo che Fli sta venendo piano piano sulle mie posizioni come, ad esempio, il 'Berlusconi-bis' di cui qualche tempo fa neanche voleva sentir parlare...». Catone smentisce poi le indiscrezioni circa un'offerta di Publitalia per la pubblicità sul giornale che dirige, ma lascia aperto uno spiraglio. «Io sono molto impegnato nel sociale e sa quante case famiglia io potrei costruire, ad esempio, con 20 milioni di euro? Accetterei qualunque cosa per realizzare progetti del genere».