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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2010 alle ore 14:50.
Libertà provvisoria per Julian Assange: all'Alta Corte di Londra il giudice Ouseley ha appena pronunciato la sua attesa sentenza, concedendo al fondatore di Wikileaks, dietro pagamento di una cauzione, di lasciare la prigione londinese nella quale è stato rinchiuso in isolamento dal 7 dicembre. Assange, 39 anni, è uscito dal carcere di Wansdworth, dove era detenuto dal 7 dicembre, poco prima delle 19, ha detto di essere felice di tornare a respirare all'aria aperta e ha espresso l'auspicio di continuare il suo lavoro, oltre a ringraziare quanti hanno sostenuto la sua causa, anche tra gli organi di informazione.
Assange ha anche ringraziato «il sistema giudiziario inglese, che ha dimostrato che la giustizia non è ancora morta». Nel periodo trascorso in carcere, ha proseguito, «in una cella vittoriana ho avuto tempo di riflettere sulle condizioni di coloro che in tutto il mondo sono in isolamento, in condizioni più difficili di quelle che ho affrontato io. Queste persone hanno anche loro bisogno delle vostre attenzioni e del vostro sostegno, spero di continuare il mio lavoro e di continuare a professare la mia innocenza. Cercherò di rivelare ciò che non è ancora stato rivelato e le prove contro queste accuse. Grazie».
Qualche ora prima un boato di esultazione dei molti sostenitori di Assange presenti in aula aveva accolto la decisione del giudice. Presente in tribunale anche l'amico Vaughan Smith che si è offerto di ospitare Assange nella sua tenuta di campagna. Il fondatore di Wikileaks dovrà consegnare il passaporto alle autorità, indossare un bracciale elettronico e presentarsi a una stazione di polizia tutti i giorni, ma non dovrà passare il Natale in prigione.
Il pubblico ministero stamani ha sostenuto invano la necessità di tenere Assange in carcere a causa dell'elevato rischio di fuga, dato che l'accusato è australiano e non ha alcun legame con la Gran Bretagna. Il giudice inglese però ha confermato il giudizio espresso dal suo collega martedì che le condizioni imposte, di fatto arresti domiciliari, impediranno la fuga dell'imputato.
Le autorità svedesi hanno chiesto l'estradizione di Assange, che è accusato da due donne di stupro e molestie sessuali. Si prevede che la procedura europea di estradizione duri diversi mesi e Mark Stephens, l'avvocato inglese di Assange, ha espresso il timore che nel frattempo gli Stati Uniti decidano di incriminare il suo cliente per spionaggio in seguito alla pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti riservati. Secondo Stephens le accuse contro Assange nascondono una vera e propria "persecuzione politica".