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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 15:56.
Una conferenza stampa di fine anno anche per il Pd, nella sede romana del partito, che si apre con un riferimento a quella di Silvio Berlusconi: «Non c'è garanzia di governabilità, ci sono tensioni incombenti, c'è un distacco tra politica e società: Berlusconi non è un politico, è un politicante che parla di tavoli col terzo polo per prendere qualche deputato in più», afferma il segretario Pier Luigi Bersani, per il quale il premier che «non parla dei problemi del Paese» e lancia la proposta del Pd: «Cambiamo l'agenda e proponiamone una all'altezza del decennio, con al centro una stagione di riforme vere».
«Serve un'agenda di riforme innovativa e profonda: su lavoro, fisco, green economy, liberalizzazioni - ha proseguito Bersani - Occorre ridare fiato alla crescita per favorire l'occupazione, far crescere i redditi delle famiglie e i consumi, ora troppo bassi» dice Bersani secondo il quale «non ci si racconti neppure che siamo a posto con i conti nè che ci salva il risparmio privato: la Grecia su questo sta meglio di noi ma ha fatto lo stesso crack». Secondo il leader del Pd «la nostra proposta non vive su un calcolo di probabilità, non è tatticismo politico, è una risposta all'emergenza che è dura, grave e pericolosa» per questo, conclude, «lanciamo un messaggio politico a tutte le forze dell'opposizione e a tutte le forze sociali: facciamo una piattaforma per uscire da un decennio di favole ed entrare in un decennio di riscossa».
Il messaggio a Casini, la questione Vendola e Veltroni
«Dico a Casini: attenzione, una prospettiva di tipo elettorale che fosse calcolata dal terzo polo in chiave di un successivo condizionamento di Berlusconi è una totale illusione perché Berlusconi non tratta, compra. Serve un patto politico in cui uno non metta in gioco l'anima ma la propria preoccupazione per il paese», propone Bersani alle opposizioni, «anche il centro. Per andare contro Berlusconi, oggi bisogna andare oltre Berlusconi», sintetizza bersani con una formula.
«Chiedo generosità, né più né meno di quella che ci metto io e che dobbiamo metterci tutti - ha risposto Bersani a un giornalista che gli chedeva un'opinione su Nichi Vendola, leader di Sel - A tutte le forze dell'opposizione chiedo di mettere al secondo posto le traiettorie di partito e le traiettorie personali e discutere un programma per il nuovo decennio. Di fronte alla possibilità di un altro decennio berlusconiano, la responsabilità se la prende chi lavora per restringere il campo».