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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2010 alle ore 19:01.
I suoi fedelissimi giurano e spergiurano che di nuovi acquisti per ora non c'è nemmeno l'ombra. Ma il premier Silvio Berlusconi continua a ripetere che ci saranno otto nuovi arrivi pronti a puntellare la maggioranza. La decodifica delle parole del premier è affidata all'ex Udc, Saverio Romano, sganciatosi da Casini e ora alla testa dei Pid (i popolari per l'Italia di domani). «Sono parlamentari che hanno parlato direttamente con il presidente Berlusconi - spiega - ma da qui a chiedere loro una prova di fede non è un passo per il momento urgente e necessario. Diverso sarebbe se ci trovassimo davanti a un nuovo disastro».
La traduzione è presto pronta: che ci sia un disagio in alcune aree del parlamento (leggi Fli, Udc, ma anche ex margherita e perfino in casa di Di Pietro) è innegabile e più di qualcuno l'ha manifestato al Cavaliere. Ma non c'è alcuna scadenza immediata e dunque «i deputati - aggiunge Romano - possono arrivare con più calma». E, nel frattempo, assicurare appoggio al governo sui singoli provvedimenti. Come spiega anche il pidiellino Mario Pepe, uno dei più accorti cacciatori di teste parlamentari. «Di campagna acquisti - assicura - non se ne sente più il bisogno,il grosso del lavoro lo abbiamo fatto prima della fiducia, ora c'è un clima di collaborazionismo da parte di coloro che avevano provato a dare la spallata al governo».
La verità è che l'atteggiamento di maggiore concilianza da parte di Casini e Fini sembra avere rasserenato gli animi dei malpancisti bloccando ulteriori smottamenti. «Penso che la caccia ai singoli parlamentari - avverte un altro cacciatore esperto come l'ex Udc Francesco Pionati - possa essere fruttuosa ma richiede molti sforzi cui corrispondono pochi risultati. E comunque i peones si agganciano meglio in un clima di scontro frontale. Con Casini e Fini che aprono è molto più difficile che avvengano dei passaggi». Che, per la verità, non sono esclusi e sotto i riflettori rimangono sempre i medesimi bersagli: i finiani moderati, alcuni esponenti del Pd (dove le aree di malcontento si moltiplicano) e financo la pattuglia dell'Mpa di Lombardo come lascia intendere Pepe parlando di possibili collaborazioni. «Ci sono esponenti del Fli e dell'Udc pronti ad assicurare sostegno al governo, ma anche due-tre deputati dell'Mpa come Latteri, Commercio, Misiti. Tutti deputati che hanno manifestato disponibilità».