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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2010 alle ore 22:05.
Francesco Bianco, l'ex terrorista dei Nar, dipendente dell'Atac e coinvolto nello scandalo Parentopoli, è stato sospeso dall'azienda del trasporto pubblico di Roma dopo che erano comparse sul suo profilo di Facebook parole antisemite contro il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e insulti agli studenti che pacificamente manifestavano contro la riforma Gelmini.
La lettera di Atac
«Con riferimento alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito all'improprio utilizzo dei sistemi informatici aziendali per lanciare messaggi dal contenuto inaccettabile mediante social network - scrive l'Atac - l'azienda informa che in data odierna, ad esito dei riscontri sin qui emersi, si è provveduto a sospendere, con effetto immediato, il dipendente Francesco Bianco, autore del comportamento non conforme, in via cautelativa ed in attesa delle risultanze degli ulteriori accertamenti in corso».
Atac spiega, inoltre, che «si è contestualmente proceduto alla modifica delle policy aziendali di utilizzo di internet, limitando ulteriormente le possibilità di accesso».
Per il Pd «un'ammissione di colpa da parte di Alemanno»
La sospensione di Francesco Bianco secondo il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli «é un'ammissione di colpa da parte del sindaco Gianni Alemanno, che aveva giurato e spergiurato sull'abbandono di comportamenti antidemocratici da parte degli ex terroristi neri assunti in Atac». Per Miccoli «in questa vergognosa parentopoli del Campidoglio targato Alemanno», finora hanno «pagato solamente il suo caposcorta (del sindaco, ndr) e questo ex terrorista nero. I veri responsabili, che sono Alemanno, gli assessori competenti e i manager delle società comunali restano tutti saldamente al loro posto».
L'assessore Marchi esclude le dimissioni
Intanto Sergio Marchi, assessore alla Mobilità di Roma Capitale precisa di non aver mai pensato di dimettersi, «dal momento che non abbiamo risultanze rispetto a questo tipo di indagini (la cosiddetta inchiesta parentopoli, ndr). Sono assolutamente tranquillo e sereno». quanto ad Atac l'assessore ha precisato che «c'è piena fiducia nel management dell'azienda e anche nella magistratura». E ha concluso: «Dobbiamo lavorare al rilancio dell'azienda».