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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 15:04.
Fiat vuole aumentare la sua quota in Chrysler dal 20% a oltre il 50% del capitale già quest'anno, se la casa automobilistica Usa tornerà in Borsa nel 2011. Dopo la prova dei mercati per la scissione tra Fiat Auto e Fiat Industrial, la stampa internazionale punta i riflettori sulle prossime possibili mosse di Sergio Marchionne sul partner americano. Fiat vuole aumentare la sua partecipazione, ma "non progetta la fusione con Chrysler", sottolinea il Wall Street Journal. «Fiat segnala il desiderio di aumentare la sua quota in Chrysler» è il titolo del Financial Times, in risalto sulla homepage del suo sito internet.
«Non so se è probabile, ma è possibile che saliamo oltre il 50% se Chrysler deciderà di andare in Borsa nel 2011»: così i media anglosassoni riportano le parole di Marchionne su Chrysler, pronunciate a Milano in margine all'evento per celebrare il debutto in Borsa dei titoli post-scissione. Marchionne, ricorda il Wall Street Journal, ha preso il timone di Chrysler, in aggiunta a quello della Fiat, dopo il salvataggio orchestrato dal governo Usa per il produttore americano. Marchionne ha ripetuto che l'offerta pubblica iniziale di Chrysler potrebbe avvenire nella seconda metà di quest'anno. Nel novembre 2009, continua il quotidiano Usa, Marchionne aveva presentato un business plan quinquennale per Chrysler che prevedeva un pareggio del risultato operativo per l'anno finanziario 2010 e il break even in termini di risultato netto per il 2011. "Nel 2011, dobbiamo realizzare quanto abbiamo detto ai mercati nel novembre 2009".
Dopo la scissione in Fiat delle operazioni auto e industriali, «gli osservatori si aspettano che nei prossimi trimestri Marchionne sarà in grado di focalizzarsi di più sulle potenziali alleanze». Alla domanda sulle possibili acquisizioni, ha detto che se emergeranno opportunità, l'azienda non ha bisogno di raccogliere capitale. E ha aggiunto che Fiat non ha in programma la vendita di asset. In un altro articolo sui Ceo che nel 2011 devono affrontare grosse sfide, il Wall Street Journal dedica un paragrafo a Marchionne, in quanto Ceo di Chrysler, accanto a quelli di Nokia, Yahoo, Johnson&Johnson e Eastman Kodak. «Nel 2011 la solidità della partnership Chrysler-Fiat sarà messa alla prova», scrive il quotidiano americano. Chrysler «ha fatto progressi, ma non va avanti allo stesso ritmo dei rivali di Detroit», prosegue il Wsj. Secondo un analista di Morningstar, David Whiston, prima che Chrsyler torni in Borsa sarebbe meglio che ci fossero «uno o due anni di risultati in utile».