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Berlusconi con Merkel a Berlino: onorati se la scelta per la Bce ricadrà sul governatore Draghi

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2011 alle ore 09:54.

«È ovvio che saremo onorati se la scelta europea cadesse sul governatore della nostra Banca d'Italia». Ha risposto così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a una domanda sulla prossima presidenza della Bce durante la conferenza stampa dopo l'incontro di oggi a Berlino con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. «Noi appoggiamo l'euro e faremo tutto ciò che bisogna fare per appoggiare l'euro, il resto si vedrà»: ha detto Merkel, rispondendo a una domanda su un possibile aumento del Fondo salva-stati.

Il giudizio sul legittimo impedimento non metterà a rischio il governo
Berlusconi è poi intervenuto sul legittimo impedimento in esame alla Corte Costituzionale: «Non c'è nessun pericolo per la stabilità del governo, qualunque sia l'esito della sentenza della Consulta. Considero ridicoli i processi che mi riguardano su fatti inesistenti - ha proseguito -. Svelerò agli italiani di cosa si tratta e verrà fuori la patologia della nostra democrazia in cui il potere giudiziario ha esondato dalla sua orbita».

Nessuno spazio per una grande coalizione

Passando ai temi legati al governo, il premier ha aggiunto: «Non credo che in Italia ci siano spazi per una grande coalizione», sottolineando di non vedere nemmeno spazi per un confronto con l'opposizione che «è divisa, senza leader, senza progetti, senza idee. Non vediamo dentro questa coalizione - ha concluso - nessuna persona che possa essere presa sul serio e con cui sia possibile parlare in modo serio».

Irrealistica l'ipotesi di una nuova manovra economica
Per il premier, inoltre, è «irrealistica» l'ipotesi di una nuova manovra economica in Italia. Non c'è infatti «nessuna necessità » di una manovra correttiva, e «ad oggi non c'è alcun rischio di questo tipo».

Fiat: bene se si va verso una maggoore flessibilità del lavoro
Sulla vicenda del referendum di Mirafiori il premier ha sottolineato che «riteniamo positivo lo sviluppo che sta prendendo la vicenda con la possibilità di un accordo tra le forze sindacali e l'azienda», spiegando che «la direzione è quella di una maggiore flessibilità nel lavoro». Il premier ha sottolineato che in mancanza di un accordo «le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri paesi», augurandosi comunque «una conclusione positiva» sul caso Fiat.

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L'incontro a Berlino la cancelliera Angela Merkel
A Berlino è di scena un vertice intergovernativo Italia-Germania. Ampia la delegazione di governo, con la partecipazione dei ministri degli Esteri, Franco Frattini, dell'Economia, Giulio Tremonti, dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e delle Attività Produttive, Paolo Romani. Il summit era inizialmente previsto ad Hannover la primavera scorsa, rinviato a causa della nube vulcanica che paralizzò per giorni l'Europa, e fa seguito al vertice di Trieste del novembre 2008. Al centro dei lavori la stretta cooperazione economica tra i due paesi e la crisi dei debiti sovrani in Europa. Berlusconi e Merkel hanno discusso principalmente della governance economica nell'Unione europea e della stabilità di Eurolandia, ma anche della politica energetica e commerciale dei ventisette e questioni di rilevanza internazionale come il processo di integrazione della Russia, l'Iran, il Medio Oriente e l'Afghanistan. Al vertice ha partecipato anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che incontrerà il suo omologo Hans Peter Keitel, a capo della Bdi. A Berlino ci sono anche l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, che ha in agenda un incontro con il suo omologo della Deutsche Bahn, Rüdiger Grube, l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, a colloquio con il suo omologo di E.on, Johannes Teyssen, e l'ad di Rewatt, Marco Fioravanti, che incontra invece il patron di Centrosolar, Alexander Kirsch.

Berlusconi intanto accellera sull'operazione "responsabili"
Nella riunione dei vertici del Pdl riuniti ieri sera a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi avrebbe annunciato di essere certo dell'arrivo di 4 deputati in più che andrebbero a infoltire le fila del nuovo gruppo che si costituirà alla Camera. Il premier sarebbe tornato a parlare dell'allargamento della maggioranza, rassicurando il partito sui numeri, destinati a crescere grazie alla decisione di questi 4 deputati - il Cavaliere non si sarebbe sbilanciato oltre, ma si parla di esponenti dell'Mpa - che così garantirebbero l'effettiva costituzione del gruppo dei "responsabili", attualmente a quota 19. Durante la riunione a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha anche riferito dell'incontro avuto con il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Il premier non avrebbe nascosto la delusione per l'esito del faccia a faccia: il Cavaliere, infatti, sperava di ottenere di più dall'incontro con il leader dell'Mpa. Mirava a convincere Lombardo a lasciar perdere il progetto, destinato a non avere futuro, del terzo polo.

Moffa: entro la settimana una riunione dei deputati dell'area di responsabilità
«Entro questa settimana i deputati dell'area di Responsabilità si riuniranno in assemblea per avviare la costituzione del nuovo gruppo». A comunicarlo è Silvano Moffa, ex di Fli e presidente della commissione Lavoro della Camera al termine della riunione, convocata ieri nella sede del gruppo Misto di Montecitorio, tra esponenti di Noi Sud-Pid, Adc, ex Fli e Domenico Scilipoti (in rappresentanza anche di Massimo Calearo e Bruno Cesario). Sui numeri però Moffa non dice più di tanto: «Se siamo 20, 21 o 22? Io su questa cosa dei singoli nomi - spiega - non parlo però se pensiamo di costituire un gruppo e alla Camera per farlo occorrono come minimo 20 persone, traete voi le conseguenze...». La riunione di dei "Responsabili", aggiunge, è stato di fatto solo un «gruppo di lavoro per esaminare i passi successivi da farsi». E cioè, dopo l'assemblea dei deputati che vogliono prendere parte al progetto, verrà costituito «un Comitato, costituito da parlamentari ed esperti esterni, per definire la piattaforma programmatica e politica del nuovo gruppo». E gli obiettivi, avverte sempre Moffa, saranno sostanzialmente due: «Preservare la legislatura creando anche le condizioni per proseguire il cammino delle riforme e individuare alcune priorità sulle quali aprire poi un confronto con il governo». Alla domanda dei cronisti se il gruppo sta per diventare davvero la "terza gamba" del governo, Moffa ha risposto: «Così ha detto anche il presidente del Consiglio».

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