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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 10:55.
Un'azione «giudiziario-mediatica» totalmente «infondata», anzi «una grande montatura», che non impedirà al governo di andare avanti come sta assicurando il premier Silvio Berlusconi. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini intervenendo sul caso Ruby a «La telefonata» su Canale 5. «Sarebbe un errore - ha sottolineato il titolare della Farnesina - ammettere il principio che un magistrato, con un indagine che si rivelerà infondata, possa determinare il tempo delle elezioni e sostituirsi alla scelta democratica degli elettori e dei governi».
Continuare a governare
Frattini ha poi spiegato che Berlusconi «sta facendo bene a dire che la strada è quella di continuare a governare, a difendersi, e soprattutto a dimostrare l'infondatezza di questa azione giudiziario-mediatica, che si rivelerà come in passato una grande montatura». Il titolare della Farnesina ha anche definito l'inchiesta dei giudici di Milano come «offensiva di persone che non c'entrano assolutamente nulla, persone che non sono indagate, la cui privacy è stata violata alle sei di mattina come se si trattasse di persone colluse con la mafia. C'è stato un apparato di indagine per questa azione che veramente non si è visto neanche per grandi reati di crimine organizzato», ha concluso il ministro degli Esteri.
Minetti: Berlusconi non sapeva che Ruby fosse minorenne
A parlare stamane all'arrivo al consiglio regionale della Lombardia, per la seduta d'aula, pure la consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti. Alla domanda se «Berlusconi sapeva che Ruby fosse minorenne», è stata secca la sua risposta: «Assolutamente no». Alla Minetti è stato dunque chiesto perchè, se non si sapeva che Ruby era minorenne, è stato accettato il suo affidamento. «La ragazza non era maggiorenne e nessuno lo sapeva - è stata la risposta del consigliere regionale - È stata fermata per degli accertamenti e nel momento in cui sono stati fatti la ragazza non aveva i documenti dietro, quindi da prassi sono andati a recuperarli e hanno capito che era minorenne». Sul suo ruolo in particolare, la Minetti che è indagata dalla procura di Milano insieme a Berlusconi, Emilio Fede e Lele Mora, ha detto che quella sera «è arrivata in questura apprendendo solo lì che la ragazza era minorenne: la questione è limpida e non fa una grinza».