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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 13:54.
Risponderemo eventualmente domani agli attacchi di Berlusconi ai magistrati. Lo ha detto il vice presidente del Csm, Michele Vietti a margine della firma di un protocollo sull'informatizzazione del Csm, assieme ai ministri Renato Brunetta e Angelino Alfano. Rispondendo a una domanda dei giornalisti sugli attacchi di questi giorni alla magistratura legati al caso Ruby, il numero due di Palazzo dei Marescialli ha tagliato corto: «Quello che dovevo dire l'ho detto; quello che eventualmente dovremo aggiungere, lo diremo domani».
Domani infatti si riunisce il plenum del Csm che dovrà valutare la vicenda del pm del caso Mills Fabio De Pasquale per il quale la prima commissione ha chiesto l'apertura di una pratica a tutela a seguito delle dichiarazioni del premier, Silvio Berlusconi, che lo definì «famigerato», denunciando l'esistenza di una «associazione a delinquere» tra le toghe.
Alfano: trovati fondi per assistenza informatica
Il guardasigilli Angelino Alfano ha invece sottolineato che per l'intero 2011 «sono stati trovati i fondi necessari a garantire l'assistenza informatica negli uffici giudiziari d'Italia» L'allarme era stato lanciato i primi giorni di gennaio, quando si era rischiata una paralisi del sistema ed era intervenuto lo stesso ministro della Giustizia assicurando i fondi per i primi cinque mesi dell'anno. Il guardasigilli ha quindi trovato le risorse necessarie a coprire gli ultimi sette mesi del 2011 ai fini degli appalti per l'assistenza informatica del settore giustizia e ha espresso apprezzamento per «la cautela istituzionale con cui il Csm si è mosso nei giorni del paventato blocco dell'assistenza informatica»
Brunetta: l'80% dei problemi della giustizia sono di tipo organizzativo
Dal canto suo il titolare di palazzo Vidoni, Renato Brunetta ha ricordato come «l'80% dei problemi della giustizia italiana siano di tipo organizzativo». «Se si risolvessero - ha aggiunto - questo 80% di problemi con opportuni investimenti di tipo tecnologico sarebbero certamente risolti».
Cosa prevede il protocollo
Parlando invece dell'intesa siglata con Vietti, il ministro Brunetta ha evidenziato come l'accordo preveda il supporto della Funzione pubblica nei confronti del Csm nella realizzazione di un nuovo sistema informativo di governo, monitoraggio e valutazione dei magistrati e dei capi degli uffici giudiziari. Si lavorerà poi a una serie di iniziative per migliorare le prestazioni degli uffici giudiziari italiani nonché le competenze manageriali dei capi degli uffici, partendo dalle esperienze realizzate negli ultimi anni nell'ambito del progetto Best Practices (finanziato da 18 regioni e 2 province autonome per 18 milioni di euro, con la partecipazione di circa 100 uffici giudiziari) e dell'applicazione del modello CAF (Common Assessment Framework) per la Giustizia, uno strumento di autovalutazione creato per fornire un modello che metta in evidenza punti di forza e punti deboli. Alfano ha invece ricordato come «negli ultimi due anni e mezzo gli investimenti nel settore tecnologico per la giustizia siano passati da 600mila a 8 milioni di euro. «Non posso vantarmi della soluzione di tutti i problemi - ha aggiunto - ma certo mi vanto del cambio di passo grazie anche alla collaborazione di tutti gli uffici giudiziari. Il cambio di passo dell'informatizzazione negli ultimi due anni e mezzo è dovuto a un lavoro di squadra. L'innovazione tecnologica e l'informatizzazione rappresentano una foresta che cresce, ma certamente fa più rumore un albero che cade. Io penso che occorra valorizzare invece la foresta che cresce».