House Ad
House Ad
 

Norme e Tributi Enti locali e PA

La giustizia evita il blocco. Viaggio nei tribunali

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 06:37.

Rientra l'emergenza per il blocco informatico della giustizia italiana. Dopo l'allarme lanciato dall'Anm, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha annunciato che «il problema è stato risolto» e che «il servizio riprenderà regolarmente dal 7 gennaio». Al riguardo, il guardasigilli ha precisato di avere «sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie per ottenere questo risultato, in attesa che il ministero dell'Economia, con la sensibilità che ha sempre dimostrato verso l'informatizzazione, assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio». L'Anm, tramite il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini, ha preso atto «con soddisfazione» del fatto che sono state reperite le risorse necessarie, sottolineando che si tratta comunque di «di soluzioni tampone che, se risolvono provvisoriamente un'emergenza, non offrono, tuttavia, reali prospettive per il futuro». Intanto da più parti, negli uffici giudiziari italiani, si ribadisce che la soluzione individuata da Alfano lascia comunque aperte le altre grandi emergenze della giustizia italiana, dalla carenza di risorse ai vuoti in organico (si vedano gli articoli riportati a fianco). Concetto ribadito dal Pd che, tramite il responsabile Giustizia, Andrea Orlando, rileva come «appaia ridicolo che il ministro si vanti di aver risolto, ammesso che sia vero, un problema che si è colpevolmente causato per insipienza».

A sollevare il caso era stata, martedì, proprio l'Anm. Che aveva denunciato il rischio paralisi per il sistema giustizia dopo che una circolare del ministero aveva imposto a tutti i tribunali e gli uffici giudiziari italiani di rivolgersi direttamente a via Arenula per segnalare guasti e problemi al sistema informatico, e non più alle ditte esterne che, per mancanza dei fondi necessari, sono ferme. L'Anm aveva sottolineato che la conseguenza sarebbe stato il blocco di qualsiasi forma di assistenza e manutenzione per l'intero sistema informatico che garantisce la vita della macchina giudiziaria italiana. «I tribunali potrebbero chiudere», aveva avvertito l'Anm. Tra le criticità segnalate, c'erano in particolare l'impossibilità di gestire il registro generale dei reati e i programmi applicativi ministeriali e di proseguire l'attività di riproduzione digitale dei fascicoli processuali, dalle attività di indagine fino al dibattimento. Una protesta, quella dell'Anm, a cui ieri hanno dato sostegno tutti gli uffici giudiziari italiani, da Torino a Palermo. Come anche l'Unione delle camere penali, che ha espresso «viva preoccupazione per il rischio di una effettiva impossibilità a svolgere anche le più basilari attività» e il Cnf. Mentre per l'opposizione il Pd aveva chiesto al ministro di riferire alle Camere.

L’articolo continua sotto

Palermo, interventi ridotti già dalla fine del 2010

La schiarita sull'assistenza nei tribunali, dopo le rassicurazioni del Guardasigilli, non cancella

Napoli , viaggi in gruppo per ridurre le trasferte

Non solo l'assistenza informatica a rischio, non solo la benzina centellinata e il materiale di

Roma, sventato il rischio del ritorno alle fotocopie

Circa 800mila euro l'anno. A tanto ammonterebbe, secondo fonti giudiziarie, il costo dei servizi di

Tags Correlati: Angelino Alfano | Anm | Giuseppe Cascini | Luca Palamara | Pd | Pubblica Amministrazione | Silvio Berlusconi | Software |

 

Per tamponare la situazione, avevano fatto sapere fonti ministeriali, servivano con urgenza almeno 18 milioni di euro. Alfano, dopo aver incontrato a via Arenula le aziende esterne che garantivano il servizio, sembra avere trovato la soluzione. «Il pericolo era reale – ha detto il guardasigilli - e siamo riusciti a scongiurarlo con il contributo di tutti coloro che, in questo frangente così delicato, hanno mostrato spirito di squadra e capacità costruttiva, a partire dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi». Che nella vicenda avrebbe fatto da mediatore con Tremonti, convincendolo a reperire i fondi necessari. Al ministro non sono tuttavia andate giù le critiche di chi aveva messo in evidenza le contraddizioni di un governo che da un lato propaganda la completa digitalizzazione del processo, e dall'altro taglia i fondi necessari a garantire l'informatizzazione esistente. «Resta un retrogusto amaro – ha commentato Alfano, che ha inviato una lettera a tutti i vertici degli uffici giudiziari per tranquillizzarli sulla ripresa dei servizi informatici -: alcuni esponenti dell'opposizione e taluno dell'Anm hanno tifato per lo sfascio, scommettendo sul nostro fallimento, per potere accusare il ministro della Giustizia e il governo di averlo creato. Hanno perso la scommessa».

I SERVIZI ONLINE
L'accesso ai dati per via telematica
La connessione tra soggetti abilitati esterni (avvocati, ausiliari del giudice, altre pubbliche amministrazioni) e soggetti abilitati interni ai tribunali (magistrati, cancellieri) sta prendendo corpo. L'autenticazione avviene tramite smart card e la connessione è con un punto di accesso autorizzato dal ministero della Giustizia. I punti di accesso sono collegati al gestore centrale, porta di ingresso al Sici, il sistema informatico della giustizia civile. I soggetti esterni abilitati sono 17.784 (16.943 avvocati, 208 consulenti d'ufficio, 41 notai, 468 avvocati e funzionari dello Stato, 124 legali pubblici). La consultazione tramite internet dei dati di registro dei fascicoli civili coinvolge 130 uffici e 60 sezioni distaccate

Il deposito corre sul web
È oggi possibile anche il deposito telematico di documenti informatici con valore legale. Da gennaio 2009 a settembre 2010 sono stati effettuati complessivamente 70.286 depositi telematici (a Milano è possibile da qualche mese il deposito con valore legale di memorie e comparse)

Le notifiche della cancelleria
Le notifiche e le comunicazioni indirizzate dagli uffici giudiziari agli avvocati o ai consulenti tecnici devono passare al canale telematico (l'obbligo è previsto dal 2008 ma va attuato con decreto del ministero per singolo ufficio giudiziario). Da luglio 2009 a settembre 2010 sono state effettuate 942.761 comunicazioni di cancelleria, con un risparmio quantificato in circa 8 milioni (il costo medio di una notifica è di 8 euro)

Shopping24

Da non perdere

Economia Usa a stelle e (7) rischi

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Usa e per quella globale, inevitabilmente

Senza Pedemontana le imprese frenano

Se ne parla da vent'anni e ancora non c'è. L'Expo 2015 sembrava l'occasione buona per arrivare in

Lettere

I mutui latitano ma le banche abbiano più coraggio Mi chiamo Andrea Bucci, sono un giovane

Il posto italiano sul treno cinese

Dapprima le cattive notizie: l'anno appena trascorso è stato, per gli italiani, il peggiore del

Grillo è tornato e vuole contendere l'elettorato a Berlusconi

Una mossa a effetto di Beppe Grillo era attesa come inevitabile ormai da qualche settimana. Da

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da