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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 11:07.
Berlusconi: non vado dai pm. La Giunta della Camera rinvia l'esame degli atti
La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha rinviato a martedì prossimo alle 14 l'avvio dell'esame della richiesta di autorizzazione alla perquisizione in uno degli uffici di Silvio Berlusconi, avanzata dai pm di Milano nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. Il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti (Pd) ha infatti accolto la richiesta del relatore del dossier, Antonio Leone (Pdl), che ha chiesto più tempo per preparare la relazione. «Mi è sembrata una richiesta ragionevole - ha spiegato il democratico - quindi ci siamo aggiornati alla settimana prossima».
La decisione attesa per il 14 febbraio
Castagnetti ha fatto sapere che martedì verrà anche definito un calendario delle sedute della giunta «non ordinario» rispetto al solito: «Abbiamo deciso di dedicare maggiore spazio alle sedute», che in genere invece non vanno oltre la mezz'ora prima dell'inizio dei lavori mattutini dell'aula. «Serviranno tuttavia un paio di settimane - ha proseguito il presidente della giunta - non credo riusciremo a chiudere la prossima settimana anche perché tutti i membri vorranno intervenire sulla vicenda e nel nostro regolamento non ci sono limiti di tempo per i singoli interventi». La giunta tuttavia deve arrivare ad una decisione entro il 14 febbraio, ovvero entro 30 giorni dall'arrivo a Montecitorio delle carte della procura di Milano.
Il Pdl non anticipa la linea
Nella seduta di oggi il Pdl non ha anticipato quale sarà la linea della maggioranza. Il capogruppo pidiellino in giunta per le autorizzazioni della Camera, Maurizio Paniz, spiega che il rinvio di una settimana del caso ruby, chiesta dal relatore, servirà per esaminare le carte essendo "il dossier" inviato dalla procura di milano «talmente grande». Così, aggiunge Paniz, «avremo più tempo per parlarne con serenità». Sulla proposta di rinvio non si sono registrate voci contrarie in giunta. Il rappresentante Idv, Federico Palomba, si è detto anzi soddisfatto perché «almeno oggi il caso Ruby è stato incardinato». Però, continua, «ho chiesto che martedì prossimo ci sia già la relazione per cominciare a discuterne senza ulteriori rinvii, ho avuto rassicurazioni. È una vicenda che dobbiamo esaminare in fretta perché il quadro emerso è devastante e desolante dal punto di vista istituzionale. Il paese non può restare appeso» alle vicende giudiziarie del premier Berlusconi.