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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 17:32.
Il primo a ridimensionare la portata dell'appello lanciato ieri dal segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone («servono più moralità e legalità») era stato proprio il premier Silvio Berlusconi, considerato il destinatario di quell'ammonimento. «Era un ragionamento generale non riferito a me - ha confessato il Cavaliere ai suoi ministri in Cdm -. Si è trattato di una forzatura». Ma certo la sintonia tra Vaticano e Quirinale testimoniata dalle parole del cardinale («condividiamo il turbamento di Napolitano») ha spinto la maggioranza a fare quadrato attorno al Cavaliere.
Berlusconi non andrà dai pm. Bossi: si riposi, ci pensiamo noi. Napolitano: basta esasperazioni
La maggioranza fa quadrato attorno a Berlusconi
Così l'invito del segretario di Stato, subito cavalcato dall'opposizione, spinge prima il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e poi il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a bollare qualsiasi strumentalizzazione. «Le parole del cardinale - avverte il ministro Gelmini - meritano il rispetto di tutti. Ho colto da parte di molti esponenti della politica, dell'opposizione il tentativo di strumentalizzare l'intervento di Bertone e di piegarlo per l'ennesimo attacco al presidente del consiglio». Lo stesso refrain di Cicchitto. «Non dobbiamo rispondere niente - replica il capogruppo Pdl a Montecitorio ai cronisti che gli chiedono un commento del monito di Bertone - perché condividiamo le osservazioni della Chiesa. Una strumentalizzazione troppo marcata di queste frasi è un errore». Mentre il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, sottolinea che «ovviamente il cardinale ha ragione nel richiamare tutti, istituzioni e cittadini, al rispetto di valori che non sono soltanto cristiani ma di una concezione tradizionale nel nostro paese e nel nostro continente».
Pd: preoccupazione chiesa è macigno per il premier
Dal Pd parla invece la senatrice Anna Finocchiaro che bacchetta ancora il Cavaliere. «Le preoccupazioni espresse anche in queste ore dal Papa, dalle gerarchie vaticane e dal Quirinale sono macigni sulla credibilità di Berlusconi e nessuno che abbia un minimo di responsabilità politica le può ignorare. Solo il premier - continua la capogruppo del Pd al Senato - può fare finta in modo irrispettoso, nel suo artificioso mondo di falsità, che non siano rivolte a lui». Mentre tra i futuristi si leva la voce di Maria Ida Germontani che chiama a un sussulto i cattolici del Pdl. «Dopo la netta posizione di condanna da parte della chiesa - ammonisce la senatrice - è lecito domandarsi dove sono finiti».