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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2011 alle ore 19:24.
«No, per favore, anche il Lodo Ruby no, Cicchitto. Abbassare l'età della maggiore età nel pieno dello scandalo che ha travolto il premier sarebbe una vera porcata. Ci risparmino quest'ennesima legge ad personam, ultima offesa alla Repubblica». Paventa l'arrivo di un Lodo-Ruby il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera, Antonio Borghesi.
Cicchitto: è allo studio del governo una legge per l'abbassamento della maggiore età
Lo fa attaccando l'annuncio fatto dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto che, comunicando il sì del Pdl alla ratifica della Convenzione internazionale di Lanzarote sulla protezione dei minori ha annunciato che è allo studio del governo una legge per l'abbassamento della maggiore età: «è una delle tante questioni sul tavolo», anche se «non è la più urgente». La convenzione di Lanzarote prevede, tra l'altro, il raddoppio delle pene per prostituzione minorile, reato per cui il premier Silvio Berlusconi é stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Milano sul cosiddetto caso Ruby.
Tormentato iter per la ratifica della convenzione di Lanzarote
Il disegno di legge che ratifica la convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, adottata a Lanzarote il 25 ottobre 2007, in Italia ha avuto un ietr tormentato. Era stato presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi da Berlusconi e dal ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna e approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri il 13 febbraio 2009. Poi una volta approdato in Parlamento il provvedimento è stato approvato il 19 gennaio 2010 dalla Camera, modificato al Senato e approvato il 27 ottobre 2010, nuovamente esaminato e modificato dalla Camera che lo ha licenziato l'11 gennaio 2011. Ora il provvedimento è stato assegnato il 18 gennaio alle commissioni riunite Giustizia e Affari esteri del Senato. L'esame del provvedimento non è ancora iniziato.
Raddoppiata la condanna per la prostituzione minorile
Con il testo licenziato dalla Camera dei Deputati e ora all'esame del Senato raddoppia la condanna per la prostituzione minorile, che è uno dei reati, insieme alla concussione, per il quale la procura di Milano ha indagato il premier Silvio Berlusconi. Nel comma 2 dell'articolo 600-bis del codice penale attualmente in vigore si prevede che chiunque compia atti sessuali «con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni in cambio di denaro o di altra pubblica utilità economica, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa non inferiore a 5.164 euro'». Nel testo di ratifica della Convenzione si dice invece che chi compie atti sessuali con minorenni '«in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000». Reclusione da 6 a 12 anni e multa da 15mila a 150mila euro per chi recluta o induce alla prostituzione un minorenne o per chi favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di un minorenne o ne trae profitto.