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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2011 alle ore 10:50.
Era con tutta probabilità un uomo ed era solo, l'attentatore suicida che si è fatto esplodere ieri all'aeroporto moscovita di Domodedovo, provocando 35 morti. La bomba, ha spiegato una fonte investigativa all'agenzia Interfax, come scrive TMNews, era legata al corpo dell'uomo. «I resti di un solo uomo, che presumibilmente ha commesso l'attentato terroristico, sono stati trovati sulla scena», ha detto la fonte. «La natura delle ferite subite dal terrorista mostrano che l'ordigno esplosivo era legato al suo corpo», ha aggiunto l'intervistato. La bomba aveva una potenza equivalente a cinque chilogramma di Tnt.
Immagini choc su un sito russo. È la testa mozzata del presunto attentatore suicida
Da Twitter le notizie dall'aeroporto e gli ordini di Medvedev (dall'inviato Roberta Miraglia)
MOSCA. La capitale russa è sotto choc dopo il sanguinoso attacco terroristico all'aeroporto Domodedovo, costato la vita a 35 persone, mentre 180 sono state ferite. 110 persone, tra cui un cittadino italiano, Rosario Romano «che si trova in condizioni non preoccupanti di salute», sono state ricoverate in ospedali.
Per gli investigatori si è trattato di un nuovo attacco suicida. Secondo quanto detto in un primo momento, sembrava si trattasse di una coppia composta da una donna kamikaze del Caucaso e da un uomo di "tratti arabi": la sua testa è stata trovata tra i frammenti di corpi sparsi sul pavimento della sala di arrivi internazionali del maggiore scalo moscovita.
Una parte dei testimoni oculari ha puntato il dito accusatore contro una donna, tutta vestita di nero, mentre gli altri hanno dichiarato che il presunto terrorista era un uomo sui trent'anni, di tratti arabi, che prima di far funzionare la carica esplosiva - sette chili di tritolo, imbottiti di pezzi di ferro e nascosti in una valigia - avrebbe urlato «Vi uccido tutti».
La possibile partecipazione diretta di un arabo all'attacco a Domodedovo potrebbe rappresentare un cambiamento radicale nelle strutture organizzative della guerriglia indipendentista islamica del Caucaso e una sua diretta subordinazione alle strutture di al Qaeda. Finora il terrorismo internazionale si era limitato a offrire dell'assistenza tecnica e finanziaria alla lotta dei separatisti delle repubbliche caucasiche contro il potere centrale di Mosca.