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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 15:00.
La puntata dello scontro in diretta tra Mauro Masi, direttore generale della Rai, e Michele Santoro fa volare Annozero (Raidue) al record stagionale, il quinto della sua storia. 7 milioni e 87 mila telespettatori con uno share del 25,72%, nonostante Juve-Napoli su Raiuno, vista nel primo tempo da 6 milioni 465 mila telespettatori con il 21,56% di share e nel secondo da 6 milioni 187 mila (21,23% di share). Per la prima volta nella storia della televisione pubblica italiana un direttore generale è intervenuto in diretta per avvisare conduttore (e telespettatori, ovviamente) che la Rai si dissociava da quanto Santoro stava trasmettendo.
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Probabilmente il giornalista se l'aspettava, dopo la lettera che Masi gli aveva già inoltrato nella quale sottolineava la «preoccupazione per il taglio del programma che metteva l'azienda a rischio di nuove sanzioni». Ma Santoro aveva ribadito si non avere alcuna intenzione di cambiare la scaletta della trasmissione.
Quello a cui il direttore generale ha richiamato è stato il rispetto del codice di autoregolamentazione tv in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie. Norme che Santoro ritiene di aver rispettato. Non a caso il conduttore nella telefonata in diretta con Masi ha invitato il dirigente Rai a fermare la trasmissione in caso di violazione delle regole. Ma il direttore generale ha risposto che non l'avrebbe fatto. Insomma l'obiettivo della telefonata - ha chiarito Masi - era quello di «dissociare» se stesso e «l'azienda da un tipo di trasmissione che» avrebbe potuto «violare il codice di autoregolamentazione».
Per le orecchie dell'opposizione l'intervento del direttore generale Rai è risultato come intento censorio nei confronti di Michele Santoro. Mentre Silvio Berlusconi durante il consiglio dei ministri di questa mattina sarebbe tornato a definire Santoro «fazioso» e Annozero «una vergogna». E ieri sera, durante la cena di compleanno di Micaela Biancofiore (dicono le indiscrezioni) avrebbe parlato della possibilità di togliere l'autorithy per le tlc («tanto non serve a niente»). Il presidente del Consiglio non avrebbe gradito il rifiuto del conduttore di Annozero ad accogliere ieri come ospite l'avvocato Francesco Paolo Sisto, indicato dal Pdl al posto di Fabrizio Cicchitto invitato da Santoro ma che aveva rinunciato e che avrebbe dovuto essere sostituito dal ministro Angelino Alfano, anche lui poi impossibilitato a partecipare. Al premier non sarebbe andato giù nemmano il no alla presenza di una sessantina di giovani del Pdl in studio, come pubblico.