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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 18:31.
L'indiscrezione era già circolata nei giorni scorsi: un nuovo nome per sancire l'alleanza tra Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Così da Todi, nel cuore dell'Umbria, il novello asse spicca il volo battezzando innanzitutto il suo logo: fondo bianco con tricolore stilizzato e la scritta "Nuovo Polo per l'Italia". Ma non c'è solo questo a cementare l'unione tra finiani, centristi e rutelliani. Ci sono strategie comuni e soprattutto, nel bel mezzo dell'affaire Ruby che ha investito Silvio Berlusconi e dello scontro istituzionale sempre più aspro con il leader di Fli, c'è nella convention un formidabile gioco di sponda tra i tre nuovi alleati.
Oltre a Todi, Fini avrebbe dovuto partecipare a due eventi a Padova e a Genova. Ma il presidente della Camera non interverrà in nessuno, a causa dell'influenza, ha fatto sapere il suo portavoce Fabrizio Alfano. Non è escluso, tuttavia, che Fini «possa collegarsi telefonicamente per un breve saluto agli amici del Nuovo Polo per l'Italia e ai sostenitori di Fli a Padova e Genova».
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Così quando il numero uno dell'Udc prende la parola davanti a cento parlamentari le prime battute sono riservate al presidente della Camera. Quella portata avanti sulla casa di Montecarlo, ammette Casini senza troppi giri di parole, «è una operazione mediatica studiata a tavolino perché non si vuole parlare delle serate di Arcore». Il numero uno centrista ha messo nel cassetto ormai da un po' la sua tradizionale prudenza e, pur di difendere Fini («è un presidente della Camera impeccabile»), non risparmia fendenti al Cavaliere. Contro Berlusconi Casini infila una sequela di affondi. «Dobbiamo creare un'alternativa a Berlusconi perché non ha più voglia di governare il paese. Il premier è oggettivamente indifendibile anche per noi». È il cambio di passo definitivo di Casini che parla di premier «ricattabile» per via dell'ultimo ciclone che lo ha investito, ma il leader centrista è anche pronto all'autocritica. «Nel '94 abbiamo creduto in un percorso attorno a Berlusconi vedevamo già delle anomalie, ma in molti abbiamo pensato e creduto, sbagliando, che il tempo le avrebbe sminuite».