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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2011 alle ore 14:18.
Dopo lo stop al federalismo arrivato dal Capo dello Stato, il ministro per le Riforme e il Federalismo Umberto Bossi ha preso il telefono e lo ha chiamato. La telefonata - si riferisce - è stata lunga e cordiale. Bossi ha preso un duplice impegno: andare da Napolitano al Quirinale, la prossima settimana e, come preannunciato dal ministro Calderoli in conferenza stampa, recarsi in Parlamento a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale.
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Il Pd:«Il federalismo non c'è più»
«Senza la firma del presidente della Repubblica il decreto sul federalismo non c'é più» commenta il presidente dei deputati democratici Dario Franceschini. «Il presidente della Repubblica come sempre in modo ineccepibile, determinato e imparziale, ha preso una posizione molto chiara che dimostra che il provvedimento di ieri è totalmente illegittimo, come sanno bene anche coloro che lo hanno voluto approvare esclusivamente per ragioni politiche».
Capezzone: «Nessuna strumentalizzazione»
Per il portavoce del Pdl Daniele Capezzone «l'opposizione strumentalizza e fa speculazioni propagandistiche. Il ministro Bossi ha chiarito bene i prossimi passaggi, dopo la nota del Quirinale. In pochi giorni, il percorso sarà efficacemente e positivamente completato».
Quagliariello: «La maggioranza è solida»
«Un passaggio in parlamento - sottolinea Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al senato - consentirà di verificare attraverso la presentazione di risoluzioni l'esistenza di una maggioranza favorevole ai provvedimenti sul federalismo, e renderà ancor più chiaro che la composizione attuale della commissione bicamerale, i cui poteri sono delegati dalle camere, non rispecchia i reali equilibri parlamentari fra maggioranza e opposizione».
Questo passaggio, sottolinea, «agevolerà anche il ripristino dell'equilibrio originario della bicamerale (in cui Pdl e Lega non hanno la maggioranza dopo la scissione di Fli ndr.) che per ragioni di fair play non era stato fin qui rivendicato. Ristabilita la rappresentatività della commissione, in vista dell'esame dei prossimi decreti sarà più agevole indirizzare il dibattito sul contenuto effettivo dei provvedimenti, tenendolo