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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 19:20.
Iscrizioni online (con più di 8.000 adesioni annunciate) e possibilità di voto telematico. Sul fronte dell'organizzazione tecnologica l'assemblea costituente di Futuro e Libertà parte con passo svelto, proiettato in avanti. All'interno del partito però il morale, alla vigilia dell'incontro, non è alle stelle e in una parte della base il malumore c'è. Alcuni si sentono come una specie di succursale di Di Pietro sulla questione giustizia e di Casini sul resto, e questo non gli va giù. La linea dura, eccessivamente dura secondo taluni, adottata nei confronti del governo e di Berlusconi poco si addice - è il ragionamento - a un partito di destra moderno.
Che lo scontento sia arrivato alla percezione dei vertici Fli, del gruppo dirigente, non è però scontato. Ma, si sa, i maldipancia se non in congressi e assemblee hanno pochi altri sbocchi in cui sgorgare. Può essere che le inquietudini si trasformino in qualche caso in mozioni, ma nessuno probabilmente si spingerà fino a criticare apertamente la linea adottata. Molto dipenderà da quello che accadrà nelle sale della Fiera di Milano dove i futuristi si sono dati appuntamento per fondare il partito, soprattutto da quello che Gianfranco Fini dirà, anche a margine dei momenti ufficiali.
Il dito resta puntato sulla cosiddetta 'santa alleanza' con il centrosinistra contro il presidente del Consiglio, rilanciata solo poche ore fa da Antonio Di Pietro. Ma «gli organi ufficiali di Fli non si sono mai espressi a favore di un'intesa elettorale con il Pd», ricorda il senatore Giuseppe Valditara, perché questa idea «è al di fuori di ogni prospettiva politica di Futuro e Libertà». Gianfranco Fini lo ripeterà: Fli è alternativo alla sinistra conservatrice, è un partito liberale e riformista, e ora più che mai punta su proposte di buon governo.
Lo sottolinea anche Italo Bocchino: «Al congresso costituiremo il partito della destra moderna, che per sua natura ha come obiettivo quello di essere avversario della sinistra e di batterla alle elezioni. Per noi non c'é nessun margine di intesa con la sinistra».
Il tema del rilancio socio-economico sarà al centro dell'assemblea che parte venerdì 11 e si chiude domenica 13 con il discorso del presidente della Camera. Ne scrive su Charta Minuta (bimestrale della Fondazione Farefuturo) Gianfranco Fini che lancia 'progetto per l'Italia 2020' , via di riforme e crescita per il paese, che liberino «le energie della società» «offrendo concrete opportunità di affermazione ai giovani, ai lavoratori, agli imprenditori».