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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 15:22.
Il gip di Milano Cristina Di Censo non dovrebbe decidere oggi sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura di Milano per Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby. Da quanto si è saputo, il provvedimento del giudice potrebbe arrivare domani. Intanto, per il fine settimana si attende la chiusura del filone principale dell'inchiesta che vede indagati per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile il consigliere regionale Nicole Minetti, il direttore del Tg4 Emilio Fede e l'agente dei vip Lele Mora.
Berlusconi, le donne scese in piazze sono faziose
Non si placano intanto le polemiche sulle manifestazioni delle donne che hanno invaso ieri le principali piazze italiane. In collegamento telefonico con "Mattino Cinque", il presidente Berlusconi ha detto che la manifestazione «è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi». «Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi - ha aggiunto il premier intervistato da Maurizio Belpietro- sanno con quanta considerazione e rispetto io mi rapporto con loro».
Bersani, in piazza la parte migliore del paese
Di tutt'altro tenore, naturalmente, il parere del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, secondo cui la piazza straordinaria che si è riempita ieri «ci aiuterà ad andare oltre Berlusconi». «Oggi la parte migliore del Paese non si sente rispettata - aggiunge Bersani - da questo governo. C'è un popolo che vuole essere serio, sobrio, che rispetta le donne come persone e che vorrebbe che anche chi lo rappresenta facesso lo stesso». Il segretario del Pd è convinto che «Berlusconi si sarebbe dovuto fare da parte già da tempo. Tutte queste piazze glielo stanno ribadendo - dice - Non si tratta di essere puritani o moralisti, come dice qualcuno. È scritto anche nella Costituzione che chi ricopre incarichi istituzionali deve svolgerli con disciplina e onore». L'avvertimento del segretario del Pd è che «la situazione si radicalizzerà ancora di più» e «l'ultima fase del berlusconismo porterà ad una stretta micidiale su temi di fondo della convivenza democratica». Già un anno fa «dicemmo che sarebbe stato necessario un largo schieramento in grado di guidare una stagione di ricostruzione democratica - aggiunge Bersani - Allora non ci fu molta comprensione, neanche nel nostro partito, mentre adesso è stato capito che non ci sono alternative»