Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 11:37.
Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio con rito immediato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby dal giudice per le indagini preliminari di Milano, Cristina Di Censo. A darne notizia è un comunicato del presidente dell'ufficio Gip e Gup di Milano, Gabriella Manfrin. Il processo inizierà il 6 aprile prossimo, alle 9.30, davanti ai giudici della quarta sezione penale in composizione collegiale.
Alfano: c'è la presunzione d'innocenza
Per la stampa estera il "processo del secolo" può essere "fatale"
Il Gip ha disposto il processo in quanto sussiste la prova evidente. L'evidenza probatoria, tuttavia, si riferisce non alla prova della responsabilità a carico di Berlusconi, ma alla prova della fondatezza delle accuse contestate al premier. In sostanza, il Gip spiega che c'è una prova della fondatezza delle accuse tale da poter sostenere le stesse in un giudizio di fronte a un tribunale, che dovrà poi decidere sulla responsabilità penale del capo del governo. Il presidente del Consiglio, scrive tra l'altro il giudice Di Censo nelle 30 pagine del decreto con cui ha disposto il rinvio a giudizio, avrebbe commesso la concussione abusando della sua qualità di premier e non abusando delle funzioni di primo ministro. Di qui, secondo il gip, che cita a supporto anche due sentenze della Cassazione, origina la competenza a indagare da parte della Procura di Milano. Se il reato infatti fosse stato commesso con abuso delle funzioni di primo ministro sarebbe stato di competenza del tribunale dei Ministri.
Bersani incalza il premier: dimissioni o elezioni (di Celestina Dominelli)
«Guerriglia» in attesa del processo breve. Legittimo impedimento alla prova (di Donatella Stasio)
Il richiamo di Bagnasco: al paese serve trasparenza a tutti i livelli
Ecco chi è Cristina Di Censo, la donna-giudice che deciderà sul premier (di Stefano Elli)
Da Carmen a Giulia: ecco chi sono le tre donne che decideranno le sorti (giudiziarie) di Berlusconi
Lo sfogo di Sara Tommasi: «Ora voglio morire»
Guarda l'anticipaizone dell'intervista della Cnn a Nicole Minetti
Un quadro probatorio, quello messo a punto dai magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano, che ha quindi convinto il Gip, che dopo sei giorni di analisi del caso ha deciso di accogliere la richiesta della procura. «Posso solo dire che andremo in udienza», ha commentato il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati.