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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 alle ore 14:15.
Non c'è nessuna frattura con la Lega per le celebrazioni del 150* dell'Unità d'Italia ma «una diversità d'opinione» e «una valutazione diversa». Getta acqua sul fuoco il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, commentando al termine del Consiglio dei ministri il voto contrario dei ministri della Lega ( Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli) al decreto che istituisce la festività del 17 marzo. Un decreto da tempo contestato dalla Lega, che non approva la scelta di festeggiare con l'astensione dal lavoro e la chiusura delle scuole.
Per Calderoli «pura follia»
Il ministro della Semplicazione, Roberto Calderoli, ha definito il decreto legge «pura follia» e «incostituzionale». Fare un provvedimento urgente per istituire la festività del 17 marzo, che per Calderoli è «un decreto legge privo di copertura (traslare come copertura gli effetti del 4 di novembre, infatti, rappresenta soltanto un pannicello caldo e non a casa mancava la relazione tecnica obbligatoria prevista dalla legge di contabilità), in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale». Calderoli resta, dunque, contrario «alla decisione di non far lavorare il Paese il 17 di marzo, sia per il costo diretto che è insito in una festività con effetti civili che per quello indiretto, che proverrà dallo stimolo di allungare la festività in un ponte da giovedì fino a domenica. Se vogliamo rilanciare davvero il Pil di questo Paese con il decreto legge di oggi abbiamo fatto l'esatto contrario».
Per Confindustria la ricorrenza si sarebbe potuta celebrare meglio lavorando
Per Confindustria la ricorrenza del 17 marzo «avrebbe potuto essere celebrata al meglio lavorando, producendo reddito e raccogliendosi attorno alla bandiera nazionale negli uffici e nelle fabbriche». In una nota Confindustria ha dato atto al governo «di aver messo a punto una soluzione che attenua fortemente l'aggravio economico a carico delle imprese».