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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2011 alle ore 08:20.
Frattini, rischio di guerra civile e di immigrazione verso la Ue di dimensioni epocali
La situazione rimane estremamente preoccupante. Durante una conferenza stampa al Cairo seguita all'incontro con il segretario generale della Lega Araba Amr Mussa (durato circa 45 minuti) il ministro degli esteri Franco Frattini, ha parlato di «rischio di guerra civile» e di «un'immigrazione verso l'Unione Europea di dimensioni epocali». Mentre da fonti diplomatiche si apprende che in queste ore tra Farnesina e Palazzo Chigi si sta valutando l'ipotesi di una telefonata di Silvio Berlusconi al colonnello Muhammar Gheddafi, per tentare di aprire un dialogo con il regime libico e fermare la repressione di queste ore.
Eni sospende attività di produzione petrolifera e di gas
Nel pomeriggio l'Eni ha comunicato che «in relazione all'attuale situazione in Libia alcune attività di produzione petrolifera e di gas naturale sono state temporaneamente sospese in via precauzionale e i relativi impianti sono stati messi in sicurezza. Le installazioni di produzione e trattamento di idrocarburi nel paese non hanno subito alcun danneggiamento».
Guarda la mappa di pozzi petroliferi, oleodotti e gasdotti in Libia
Petrolio, «se necessario» Opec pronta ad intervenire
Nel frattempo, il ministro del petrolio degli Emirati Arabi Uniti, ha detto oggi a Riad che l'Opec «è pronto, se necessario,ad intervenire per garantire approvvigionamenti sufficienti al mercato e contrastare i continui rialzi del prezzo del greggio scatenati dalla crisi».
La crisi libica sta facendo volare i futures sui prezzi del petrolio. A Londra il contratto sul Brent con consegna ad aprile è arrivato a toccare i 108,57 dollari per poi moderare il rialzo e attestarsi a 107,93 dollari. A New York i futures sul Wti sempre con consegna ad aprile (i contratti per marzo, quotati a 94,26 dollari, sono in scadenza oggi) sono saliti a 98,15 dollari al barile. A preoccupare i mercati è il timore che la rivolta possa contagiare dopo la Libia anche altri Paesi del Medio Oriente.
Nel pomeriggio vertici dell'Onu e della Lega araba
Per discutere della crisi in Libia, sono in programma oggi pomeriggio i vertici di Onu e Lega Araba. Il Consiglio di Sicurezza si riunirà in seduta di emergenza a porte chiuse alle 15 ora italiana : lo ha reso noto il segretario generale, Ban Ki-moon, a margine di una breve visita a Los Angeles. La riunione dell'organo decisionale dell'Onu è stata sollecitata dall'ambasciatore libico aggiunto presso il Palazzo di Vetro, Ibrahim Dabbashi, che al pari di molti altri diplomatici del Paese nord-africano ha preso le distanze dal regime di Muammar Gheddafi. Dabbashi ha anzi sollecitato Gheddafi a «lasciare il potere il prima possibile» e ha chiesto alla comunità internazionale che si attivi per impedire che il leader libico «si rifugi in un Paese terzo». Ban Ki-moon poco prima aveva avuto con lo stesso Gheddafi una conversazione di circa 40 minuti, nel corso della quale gli aveva intimato di porre fine alla durissima repressione delle proteste di piazza, da cui si era definito «oltraggiato» in prima persona. Anche la Lega Araba si riunirà nel pomeriggio al Cairo per esaminare la crisi in Libia.
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