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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2011 alle ore 08:20.

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Berlusconi chiama il Colonnello. Governo: rischio esodo da 200-300mila migranti
Nel pomeriggio poi, come si legge in un comunicato di Palazzo Chigi, Gheddafi ha avuto un colloquio telefonico con Berlusconi. Il premier avrebbe smentito seccamente al leader libico la possibilità - ipotizzata dallo stesso Colonnello nel suo discorso di oggi in tv - che l'Italia abbia fornito armi o razzi ai manifestanti a Bengasi. Secondo quanto si apprende nel corso della telefonata, durata una ventina di minuti e avvenuta dopo le dichiarazioni di Gheddafi, Berlusconi ha parlato quindi con il leader libico della situazione in Libia, ribadendo la necessità di una soluzione pacifica all'insegna della moderazione per scongiurare il rischio di degenerazione in una guerra civile. Gheddafi lo avrebbe rassicurato dicendo che nel paese va tutto bene e che la verità sugli eventi la dicono i media ufficiali libici. Secondo la stima formulata nel corso del vertice convocato da Berlusconi a Palazzo Chigi sarebbero 200-300 mila gli immigrati e i profughi che potrebbero arrivare in Italia a seguito della crisi in Libia.

Atterrato a Fiumicino il volo con 172 italiani, altri 160 in attesa di partire
Intanto è atterrato alle 20.26 a Roma Fiumicino il volo speciale Alitalia da Tripoli che ha riportato in patria 172 connazionali. Altri 160, invece, sono in attesa di partire dalla Libia (leggi gli aggiornamenti sul blog) e al momento sarebbero bloccati in località diverse da Tripoli. Per questi connazionali, hanno spiegato i ministri Franco Frattini e Ignazio La Russa, che si sono incontrati oggi all'aeroporto militare di Ciampino, di ritorno dai rispettivi viaggi in Egitto e negli Emirati Arabi Uniti, si procederà «in modo diverso» da come avvenuto oggi per i 400 italiani che hanno lasciato Tripoli con aerei di linea. Alla volta delle coste libiche sono poi partite tre navi della Marina Militare pronte ad intervenire per l'evacuazione dei nostri connazionali ancora nel paese del Nord Africa. Le tre unità stazioneranno nel Canale di Sicilia.

«Raid sulla folla», a Tripoli centinaia di morti in piazza

Berlusconi: inaccettabile la violenza sui civili

Libia in fiamme, le proteste a Bengasi e Tripoli (foto)

INTERVISTA / Claudio Gentile: «Sogno di tornare nel mio paese» (di Dario Ricci)

Napolitano: stop alle violenze. Colloquio con Berlusconi al Quirinale
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta seguendo con attenzione le drammatiche notizie provenienti dalla Libia. In una nota diffusa dal Quirinale, il Capo dello Stato sottolinea come alle legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione libica vada data una risposta nel quadro di un dialogo fra le differenti componenti della società civile e le autorità del Paese che miri a garantire il diritto di libera espressione della volontà popolare. l capo dello stato ha poi incontrato al Quirinale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, «sui preoccupanti sviluppi della situazione in Libia e sulle iniziative che il Governo intende adottare per l'accoglienza dei profughi e per il rimpatrio dei cittadini italiani - si legge in una nota del Colle diffusa al termine dell'incontro -. Nella conversazione sono stati toccati altri temi di attualità di politica internazionale alla vigilia della visita del presidente della Repubblica in Germania. Si è inoltre ribadita l'esigenza della massima attenzione ai principali problemi di politica economica».

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