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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2011 alle ore 08:20.
Paesi Ue discutono su sanzioni, Italia e Malta contro
I Paesi Ue stanno discutendo la possibilità di sanzioni contro il regime libico per la violenta repressione delle manifestazioni popolari, ma un accordo risulta difficile a causa dell'opposizione dell'Italia e di Malta. Lo hanno riferito all'agenzia Afp fonti diplomatiche. Il tema dovrebbe essere trattato nella riunione prevista in giornata tra i 27 ambasciatori dei Paesi Ue a Bruxelles, dopo che ieri é stata discussa dai ministri degli Esteri. Tra le opzioni, oltre alle misure abituali in questi frangenti quali la sospensione dei visti di ingresso e il congelamento dei beni, é esaminata anche la possibilità di sospendere le trattative avviate nel 2008 per concludere un accordo di partnership tra la Ue e Tripoli.
Nave da guerra di Tripoli al largo di Malta
Una nave da guerra libica, con 200 marinai a bordo, incrocia al largo della Valletta, sotto la sorveglianza di unità militari maltesi. Lo rendono noto fonti militari locali.
I libici hanno comunicato via radio di aver ammainato la bandiera libica, ma non hanno chiesto asilo politico, secondo le fonti. Il governo maltese sta tenendo una riunione d'emergenza.
La Russa, pronto un C130 per il rimpatrio degli italiani
Visti gli sviluppi, le nazioni che hanno connozionali in Libia stanno espletando le operazioni per il loro rimpatrio. Parlando con i giornalisti ad Abu Dhabi, dove si trova in visita ufficiale, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha detto che un aereo C130 dell'Aeronautica Militare «è pronto a partire dall'Italia per rimpatriare un centinaio di connazionali che si trovano a Bengasi». La Russa ha anche annunciato che a salpare per il Mediterraneo e a posizionarsi in acque internazionali di fronte alle coste libiche, non sarà la nave Elettra come annunciato ieri ma la Francesco Mimbelli, «per motivi logistici e tecnici». La nave «farà da piattaforma per il controllo aereo della parte sud del Mediterraneo», ha detto La Russa.
Già rimpatriati, invece, alcune centinaia di persone di altre nazionalità. Un aereo militare portoghese, arrivato ieri all'aeroporto di Tripoli, ha sgomberato nella notte 114 persone verso una base militare della Nato in Italia.
Fra le persone trasferite, ci sono 80 portoghesi e 34 stranieri. Ieri l'ambasciatore portoghese a Tripoli, Rui Aleixo, aveva precisato che questi stranieri erano dipendenti di imprese portoghesi e delle Nazioni Unite. L'aereo C-130 dell'aviazione portoghese potrebbe effettuare una nuova tappa oggi. Le autorità non hanno però precisato se l'aereo si recherà, come inizialmente previsto, a Bengasi, seconda città della Libia che si trova mille chilometri di Tripoli, dove una cinquantina di portoghesi sono in attesa di sgombero. Anche la Russia, secondo quanto riferisce l'agenzia Itar-Tass, ha deciso di rimpatriare gli oltre 500 connazionali che si trovano in Libia. Nel pomeriggio è prevista la partenza di aerei della protezione civile per l'evacuazione
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