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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 14:21.
Di fronte all'emergenza profughi e immigrati dal nord Africa «non bisogna cedere ad allarmismi e vittimismi». L'invito arriva dal capo dello stato, Giorgio Napolitano, in visita a Berlino. Il fenomeno impone «l'esigenza di una forte solidarietà», ha spiegato il presidente della Repubblica nell'ultima giornata della sua visita in Germania. «Non è un problema solo dell'Italia, nè solo dell'Italia e della Germania, ma di tutta l'Europa». Sull'entità del fenomeno migratorio «non siamo in grado di fare quantificazioni», ha precisato ancora auspicando «un intervento più consistente del Frontex».
L'Italia non ha mai posto veti o rifiutato l'ipotesi di sanzioni
É necessario garantire la transizione in Libia verso «un regime che riconosca libertà e diritti e collabori con la Ue», ha detto Napolitano, sottolineando che «l'Italia non ha mai posto veti o rifiutato l'ipotesi di sanzioni». Però «noi abbiamo la grossa questione di garantire la sicurezza degli italiani e degli stranieri residenti in Libia, come evacuarli in caso di necessità - una necessità che si sta già verificando - e come ottenere la cessazione di violenze inaccettabili e a seguire una transizione ordinata verso un regime che garantisca i diritti, la libertà e la collaborazione con l'Europa».
Una scossa per superare ambiguità del passato
«Credo che sulla volontà di portare avanti una politica euromediterranea anche in tema di immigrazione ed asilo, che ha scarseggiato, quanto sta accadendo rappresenta una scossa talmente forte e brusca da permettere di superare le situazioni, attendismi, elusività ed ambiguità del passato», ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Berlino. Il capo dello Stato puntualizza: «L'importante è che dall'Ue arrivi un forte messaggio politico di disponibilità e impegno a cooperare per lo sviluppo dell'area del Mediterraneo, e anche un forte rinnovato impegno per una politica comune in tema di immigrazione ed asilo».