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Il governo incassa la fiducia alla Camera sul Milleproroghe - L'abc aggiornato in 163 voci

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 09:01.

Via libera della Camera al decreto legge milleproroghe nel testo del maxi-emendamento interamente sostitutivo presentato dal Governo. L'ok é arrivato con 300 sì e 277 no. Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro domenica, passa ora al Senato per il via libera definitivo. Il governo questa mattina aveva incassato la fiducia con 309 sì e 287 no. La seduta pomeridiana è ripresa con ritardo e con forte tensione per un battibecco fra Gianfranco Fini e il Pdl legato all'assenza «senza precedenti», come ha sottolineato il presidente della Camera, del rappresentante dell'esecutivo nell'Emiciclo.

L'Abc del Milleproroghe in 163 voci (di Nicoletta Cottone e Claudio Tucci)

Bagarre in aula
All'inizio dell'intervento del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Laura Ravetto, non era in aula. Fini ha sospeso la seduta fino al rientro della parlamentare, pregandola poi di riferire al ministro per i rapporti con il Parlamento «che è senza precedenti quello che sta accadendo oggi». Coglie la palla al balzo il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, al termine della dichiarazione di voto sul milleproroghe, per lanciare un attacco a Fini. «Lei - ha detto a Fini - è in una situazione di contrastro tra la figura di presidente della Camera e quella di leader di di partito». Immediata la risposta di Fini: «sì, caro presidente, è vero, siamo in una situazione istituzionalmente insostenibile». Per Fini la situazione istituzionale si è fatta insostenibile, spiega poi il presidente della Camera a un gruppetto di parlamentari, a causa dei continui attacchi di Silvio Berlusconi ad altre istituzioni, come la Consulta.

L'iter del provvedimento
Il provvedimento, che domani riceverà il placet definitivo del Senato, ha avuto un iter tormentato, imbarcando nel corso dell'esame a Palazzo Madama di tutto, di più. Da 4 articoli e 25 commi, si è gonfiato al Senato fino a raggiungere i 4 articoli e 196 commi. Una sorta di «finanziaria», come l'ha definita il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, imponendo una sforbiciata soprattutto alle norme giudicate incostituzionali dal Quirinale. Ora con il maxiemendamento il testo è stato lievemente tagliato a 4 articoli e 189 commi. Eliminando le norme più indigeste al Colle.

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LE DICHIARAZIONI DI VOTO SULLA FIDUCIA

La replica di Bucchino alle accuse di Sardelli
Gino Bucchino, il deputato del Pd che ieri ha denunciato il tentativo di corruzione nei suoi confronti per farlo passare nella maggioranza, ha replicato"per fatto personale" a Mario Sardelli (Iniziativa responsabile) intervenuto in aulastamane alla Camera a nome del gruppo. A Sardelli che aveva messo in dubbio la veridicità della versione di Bucchino sulla compravendita dei deputati definendo la cosa unavergogna, specie per il coinvolgimento dei Responsabili,Bucchino ha affermato che «vergognosa é l'immagine del degrado che viene data del Parlamento». Inammissibile, ha aggiunto, é il fatto che il destino di 60 milioni di italiani debba essere determinato da 2 o 3 persone con il lorocambiamento politico.

Pd: no a un testo barocco insostenibile
No alla fiducia del Pd. «Siamo di fronte a un governo - ha detto il capogruppo del Pd in commissioneBilancio, Pierpaolo Baretta - chenon è in grado di governare, manca di lucidità e volontà, diautorevolezza, serietà e severità» e che ha prodotto un testo che «è stato bocciato a tutti i livelli», dai tecnici dellaCamera al presidente della Repubblica e «perfino dallo stessopremier». Questo provvedimento, ha aggiunto, «è un pasticcio, un provvedimento sbagliato, è ridondante,esagerato, barocco, insostenibile giuridicamente e politicamente». Ha sottolineato che «oltre 40 fiducie in 33 mesi sono sintomo di malgoverno». Ha chiesto di mettere «fine a questo immobilismo che ci porta al baratro».

Conte (Fli): no alla forma e alla sostanza del provvedimento
No alla forma data a questa legge, noalla sostanza delle norme che vi sono contenute. Giorgio Conte(Fli) annuncia così l'opposizione di Futuro e libertà al decreto milleproroghe. «È un decreto - ha detto - in cui non vi è nulla che possaessere valutato positivamente. Un mostro giudico giustamente"fulminato" dal presidente della Repubblica. «Un provvedimento nato come semplice "proroga di termini" siè via via caricato di un "pesante fardello"». Si «mettono le mani in tasca agli italiani«, ha poi aggiunto Conte citato quella che ha definito la «tassa sulle disgrazie» cioé la norma che »fa si che siano i cittadini colpiti da alluvioni o altro a dover pagare i costi di quella che altro non è che una norma incomprensibile e cinica«. Quella espressa dal governocon questo decreto «è una situazione patologica a cui si deve rispondere con un no».

Simonetti (Lega): i provvedimenti si gonfiano anche per le richieste della minoranza
Annunciando il voto favorevole della Lega, l'esponente del Carroccio, Roberto Simonetti, ha detto che la fiducia è stata messa non per strozzare il dibattito, ma per evitare che si arenasse. Sul decreto Milleproroghe «c'è statodibattito in Commissione e anche al Senato» e se i provvedimentisi gonfiano «è anche per le richieste della minoranza». Il deputato del Carroccio ha elencato le varie norme contenute nel testo che la Lega vede con favore: da quelle in favore agli enti locali alla social card, dai fondi per gli alluvionati del Veneto alle infrastrutture, alle risorse per la Scala di Milano e l'Arena di Verona.

Galletti (Udc): il governo violenta la Costituzione
«Noi diciamo no a questa fiducia», ha sottolineato Gian Luca Galletti, in sede di dichiarazioni di voto. Galletti ha accusato il governo di essere «in uno stato confusionale», la cui "leadership" è nelle mani della Lega, e che «ancora una volta ha tentato di violentare la Costituzione e il Parlamento». Galletti ha stigmatizzato le parole del premier, Silvio Berlusconi, che ha affermato che il Milleproroghe era «un focoso destriero» che esce dal Parlamento come «un ippopotamo». Quanto all'ippopotamo, «sono stati il governo e la sua maggioranza a ridurlo così: c'è dentrotutto e il contrario di tutto».

Sardelli (Iniziativa responsabile): contro di noi aggressioni
Dopo un colloquio chiarificatore con il ministro Tremonti in Transatlantico, i Responsabili voteranno sì al provvedimento (l'emendamento sull'anatocismo é un compromesso accettabile secondo i Responsabii). Il capogruppo di Iniziativa responsabile Luciano Sardelli in aula ha lamentato un «clima di aggressione senza precedenti». L'esponenteha negato che sia riferibile al suo gruppo politico il tentativo di corruzione denunciato dal deputato Pd Gino Bucchino , che ieri ha raccontato di avere ricevuto un'offerta di 150mila euro per passare con i Responsabili. In proposito Sardelli ha messoin dubbio la verità delle affermazioni del parlamentare: «nessuno di noi conosce». Sardelli ha anche accusato Fini di «non essere imparziale» e gli ha chiesto di tutelare «la libertà di mandato di tutti, indipendentemente dalla loro provenienza». Ha detto che la norma per prorogare la sanatoria delle case abusive in Campania è stata stoppata da «legulei irresponsabili e incapaci di comprendere i problemi» di quelle popolazioni.

Cambursano (Idv): la fiducia è una cosa serie e Berlusconi non la merita
Annunciando il no dell'Idv alla fiducia, Renato Cambursano (Idv) ha sciorinato un lungo elenco di dure critiche al premier e al governo, ricordando i rapporti e gli affari sviluppati negli anni con Mubarak, Putin e con l'ex dittatore tunisino Ben Alì. «La fiducia è una cosa seria , si diceva una volta e Berlusconinon la merita. È un attore comico che è protagonista della più tragica vicenda dell'Italia repubblicana». «È finita. Ora arriverà un altro tipo di "bunga -bunga"».

Pisicchio (Api): manovra inaccettabile
«Una manovra inaccettabile e quindi inaccoglibile». Così Pino Pisicchio annuncia in aula il «no» dell'Api alla fiducia posta dal governo sul Milleproroghe. «Si tratta di un mostro che porta in pancia mille leggi icoerenti». Il governo, ha aggiunto, é «solo capace di fare leggi omnibus che contengono norme che mai potrebbero arrivare al traguardo dell'approvazione». E il Premier si rifugia nel «mantra» di un Parlamento che sarebbe «arrogante e incapace».

Il repubblicano La Malfa: nella paralisi delle Camere un provvedimento «pasticciato»
Annunciando il no dei repubblicani alla fiducia, il deputato repubblicano Giorgio La Malfa, che fa parte del gruppo misto, ha detto che «in un quadro di sostanziale paralisi delle Camere» con una «maggioranza che non c'è più» e «una situazione che intorno a noi è drammatica» arriva un provvedimento «pasticciato» come il milleproroghe, sul quale viene messa la fiducia «perchè la maggioranza è in dissoluzione».

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