Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2011 alle ore 10:43.
Il processo Mediaset, ripreso in mattinata Milano, è stato rinviato al prossimo 11 aprile data compatibile con gli impegni del difensore del premier e anche di Berlusconi. Nel decidere la data, il legale Niccolò Ghedini ha sottolineato la preferenza delle udienze il lunedì, giorni «più facili anche in vista della partecipazione del nostro assistito».
Il processo riprenderà dunque con l'audizione dei testi della difesa di una degli imputati, la dottoressa Galetto, difesa dall'avvocato Daria Pesce. È prevista inoltre anche una testimonianza di un teste dell'accusa. Inoltre i giudici hanno stabilito che le difese entro il 31 marzo debbono presentare le liste dei loro testimoni «ai fini di consentire al tribunale di ridurre - come ha letto il presidente in aula - le liste abbondanti e superflue», per il principio di economia e speditezza del processo. Inoltre il presidente Edoardo D'Avossa ha pregato le difese di convocare in aula i propri consulenti tecnici.
L'udienza di oggi che faceva parte del procedimento sui fondi neri dei diritti tv Mediaset che vedeva tra gli imputati il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, David Mills e Fedele Confalonieri, era la prima dopo che il processo era stato sospeso in attesa che la Corte costituzionale decidesse sul legittimo impedimento continuativo.
L'udienza è stata dedicata solo alla stesura del calendari, poichè il premier non presente in udienza, era stato dichiarato contumace.
Berlusconi: «Come sempre io voglio andare. I miei avvocati me lo impediscono»
Il premier, durante la conferenza stampa della presentazione dell'iniziativa "Pdl - al servizio degli italiani", oggi a Milano ha così risposto a una domanda sul processo Mediaset: «Ghedini mi ha detto che oggi c'era il posizionamento delle udienze e quindi non era necessaria la mia presenza».
Le quattro date decisive per i processi a Berlusconi e la sua strategia difensiva
La dichiarazione della difesa: «Situazione senza precedenti»
Per Niccolò Ghedini i quattro processi a Milano per il presidente del Consiglio sono una situazione senza precedenti» e «al di fuori della normalità». Il legale ha poi aggiunto:
«Non è nostra intenzione fare prescrivere i presunti reati, ma la nostra intenzione è fare il processo ed avere la possibilità di difenderci. Probabilmente il premier si presenterà in tutti i processi quando si faranno attività rilevanti per la difesa. Non è nostra intenzione fare prescrivere i presunti reati, ma la nostra intenzione è fare il processo ed avere la possibilità di difenderci».