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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2011 alle ore 08:11.

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Le voci dell'Italia che sa battersi per la paceLe voci dell'Italia che sa battersi per la pace

Realizzare un monumento vivente, capace di parlare nel tempo, soprattutto ai giovani: con questo obiettivo è nata ieri la Fondazione memoriale caduti di pace. Non sarà una statua scolpita nel bronzo alla maniera ottocentesca, ma un luogo del ventunesimo secolo che sappia narrare la storia degli italiani morti nelle missioni internazionali di pace, raccontare senza retorica il loro impegno dove c'era e c'è da portare aiuto. È il lato dell'italianità che più ci piace, questa generosità che sa essere anche estrema, in un'Italia irriconoscibile che sembra aver elevato a sistema le risse da bar.

Quei ragazzi ci aiutano a riscoprire coraggio e ideali (di Gianni Letta)

È nata la Fondazione per i caduti in missioni di pace (di Nicoletta Cottone)

Guarda tutti i progetti per il Memoriale caduti di pace

Video / Un Memoriale per ricordare gli eroi di pace (di Nicoletta Cottone)

Treu: orgogliosi della nostra proposta (di Nicoletta Cottone)

Una fondazione per i caduti di pace (di Marco Ludovico)

Da quando Il Sole 24 Ore avanzò per la prima volta questa proposta, nel settembre 2009, i caduti sono aumentati da 138 a 167. Questi numeri danno il senso dell'urgenza della costruzione di uno spazio condiviso di memoria. Non possiamo continuare a disperdere nel vento il sacrificio di tanti italiani. La Fondazione, costituita da Gianni Riotta per Il Sole 24 Ore, Luigi Gubitosi per Wind Italia, il generale Alberto Ficuciello (ex comandante delle missioni internazionali di pace e padre del capitano Massimo, morto a Nassiryia il 12 novembre 2003) e l'avvocato Francesco Gianni, ha nominato Gianni Letta presidente e Giuliano Amato co-presidente.

La prima iniziativa, prevista dallo statuto, sarà l'avvio di un concorso internazionale di arte e architettura per scegliere il monumento. Letta e i soci fondatori si sono trovati d'accordo ieri sulle parole di Ficuciello che aveva proposto per primo una biblioteca o un luogo di informazione e riflessione piuttosto che una statua. Nel primo concorso informale svolto dal Sole 24 Ore presso architetti di fama nazionale e mondiale non erano mancati spunti che andavano nella stessa direzione: proprio i più giovani, i trentenni romani di Skype, avevano proposto un centro di informazione che raccontasse soprattutto alle nuove generazioni le storie e le ragioni dei caduti. La Fondazione e il concorso ripartiranno da lì.