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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 09:40.

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Gheddafi accusa l'Occidente di complotto colonialista. Obama-Cameron: no fly zone allo studioGheddafi accusa l'Occidente di complotto colonialista. Obama-Cameron: no fly zone allo studio

Muammar Gheddafi passa all'offensiva bellica ma anche diplomatica: oltre a rinnovare gli assalti su Zawiyah e Ras Lanuf, il rais ha inviato degli emissari in Europa ed in Egitto per delle discussioni ad alto livello, alla vigilia del vertice dei Ministri della Difesa della Nato e della riunione dei capi delle diplomazie dell'Ue, entrambe a Bruxelles. Un aereo decollato da Tripoli, secondo fonti aeroportuali egiziane, è atterrato al Cairo con a bordo uno dei principali collaboratori di Gheddafi, il generale Abdelrahamane al Zawi.

Il segretario di Stato agli affari esteri greco, Dimitris Dollis, incontrerà in mattinata un emissario del leader libico, su richiesta di quest'ultimo. Lo ha reso noto in serata un comunicato del ministero degli esteri greco, precisando che l'inviato «è Mohammed Taher Siyala», viceministro degli esteri libico.

Le autorità del regime libico hanno posto una taglia di 500.000 dinari (290.000 euro circa) sulla cattura e la consegna del capo del Consiglio nazionale libico, il governo provvisorio ribelle, Mustafa Abdel Jalil. Lo annuncia la tv di stato libica, che definisce Jalil una «spia». Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno intanto sferrato un'offensiva in piena regola, con truppe, appoggio aereo, ed artiglieria, per tentare di riconquistare l'enclave petrolifera di Ras Lanuf, 350 chilometri ad est di Bengasi, dove i ribelli hanno concentrato le forze.

Un bombardamento attorno al terminale petrolifero ha fatto esplodere, secondo i ribelli, i serbatoi di stoccaggio nel porto di Es Sidr, causando l'innalzarsi di tre enormi colonne di fumo verso il cielo.
Pesante il bilancio degli scontri di oggi a Zawiya, fra forze lealiste e ribelli: almeno quaranta vittime, forse anche molte di più secondo le testimonianze di un medico.

Contatti fra ribelli e autorità italiane
Nel frattempo, il portavoce del Consiglio nazionale libico, Abdel Hafiz Al Ghogha, ha detto che «ci sono dei contatti con il Governo italiano che stanno andando nella giusta direzione».
«Da ieri - ha riferito Ghogha, rispondendo ad una domanda dell'Ansa in una conferenza stampa a Bengasi - abbiamo avuto colloqui telefonici con il ministro degli Esteri, Franco Frattini» senza però specificarne il contenuto.

Come funziona la no-fly zone

Poche armi pesanti per gli insorti (di Gianandrea Gaiani)

Le mappe satellitari delle città libiche più critiche, con porti, aeroporti, ospedali e ambasciate

La tv libica: è stata al Qaeda
Scambio di accuse fra regime libico e ribelli: la tv di stato libica ha attribuito a «elementi di Al Qaida» la responsabilità dell'esplosione del deposito di greggio a Sidra, presso Ras Lanuf. Che i ribelli accusano invece le forze armate fedeli a Muammar Gheddafi di aver colpito con una cannonata o un raid aereo. Fonti del Consiglio nazionale a interim, il governo provvisorio ribelle a Bengasi, accusa Gheddafi di condurre un «gioco sporco» colpendo le strutture petrolifere.

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